Benedetto XV, il "papa della Grande Guerra"

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Giacomo Paolo Giovanni Battista della Chiesa, futuro papa Benedetto XV. Era nato a Pegli, allora comune indipendente in provincia di Genova, il 21 novembre 1854. La sua era una famiglia di nobili Genovesi e Napoletani (i marchesi Migliorati).


Giacomo della Chiesa in un ritratto giovanile intorno al 1868.


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Vista odierna della casa natale di Benedetto XV a Pegli, Genova.


Il fratello del futuro papa Benedetto XV, il contrammiraglio marchese Giovanni Antonio della Chiesa. Il giovane Giacomo, che sin dalla giovene età avrebbe voluto cominciare gli studi ecclesiastici, fu costretto dal padre a conseguire la laurea in giurisprudenza prima di quella in teologia presso la S.Sede.


Benedetto XV a cavallo negli anni del sua permanenza a Bologna come arcivescovo. 


Imperial War Museum

Militari italiani della Regia Marina in servizio a Tientsin, concessione italiana in Cina. L'esperienza diplomatica di Benedetto XV rafforzò la sua opera di consolidamento delle missioni pontificie specie in estremo Oriente.


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Giacomo della Chiesa cardinale a Roma nel maggio 1914. Lo stesso anno del suo ordinamento sarà eletto pontefice.


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il Cardinale Rafael Merry del Val. Ex Segretario di Stato pontificio di Pio X, fu uno dei massimi promotori della candidatura del suo ex segretario, cardinale Giacomo della Chiesa.


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Un prete francese aiutato da soldati inglesi nello sgombero dei beni di una chiesa colpita durante un bombardamento. Il clero francese sarà tra i più critici nei confronti dell'atteggiamento di neutralità della Santa Sede promossa da Benedetto XV, rimproverando al pontefice il mancato appoggio alla causa Francese, da sempre dedita alla difesa terrtoriale del Vaticano.


Frontespizio di una lettera scritta da Benedetto XV al kaiser Guglielmo II.


Un paio di scarpe calzate da Benedetto XV durante il suo pontificato e conservate al museo Bata.


Il monumento a Benedetto XV nella Basilica di San Pietro.


Contrario al modernismo, cresciuto alla scuola della diplomazia pontificia, era stato accantonato durante il pontificato del suo predecessore, Pio X , per l'appoggio ricevuto dal Cardinale Rampolla, acerrimo nemico del nuovo pontefice. Così fu nominato arcivescovo a Bologna, dove al massimo avrebbe potuto aspirare a diventare cardinale.

Dopo sei anni, grazie all'influenza di Rafael Merry del Val, suo mentore, fu nominato cardinale a Roma. Quella del 3 settembre 1914 fu un'elezione a sorpresa, data la pressione dei cardinali fedeli a Pio X.

Diventò papa quando la guerra era appena scoppiata. Subito tentò con la diplomazia, propria della sua formazione, di lanciare appelli ai belligeranti al fine di far tacere le armi. Nonostante le 4 encicliche scritte durante la guerra, non solo il pontefice non fu ascoltato, bensì avversato dai rappresentanti delle nazioni in guerra. In Francia, contro la politica di appeasement papale, nacque l' "Union Sacrée", formata da esponenti nazionalisti del clero d'oltralpe. In Germania fu chiamato sarcasticamente "Il Papa francese" e in Italia, tra gli anticlericali, "Maledetto XV".

Dato l'isolamento dello Stato Pontifico pre-concordato, gli ambasciatori europei presso il Vaticano lasciarono la Santa Sede in isolamento diplomatico. Nè andò meglio a Benedetto XV quando tentò di persuadere il presidente americano Wilson a rinunciare all'intervento. Abbandonato anche dalla maggioranza dei cattolici italiani, che avevano abbracciato l'interventismo, il papa osserverà con amarezza il "Suicidio dell'Europa civile", frase da lui stesso pronunciata e diventata simbolo della tragedia della Grande Guerra.

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