Previsioni meteo, la nuova frontiera

Ada Masella
Daniele Mocio (tenente colonnello dell'Aeronautica Militare)
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L'evento di Focus a Roma per Panorama d'Italia: “Dall’atmosfera allo spazio è sempre meteo?" - 29 settembre 2018
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Daniele Biron (tenente colonnello dell'Aeronautica Militare)
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Alessandro Fuccello (tenente colonnello dell'Aeronautica Militare)
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Stefania de Angelis (capitano dell'Aeronautica Militare)

Con Focus il pubblico di Panorama d'Italia entra nel backstage delle previsioni metereologiche per capire e scoprire come nascono, che tipo di tecnologia viene usata e quali sono i sistemi di controllo e monitoraggio.

Il capitano Stefania De Angelis, il tenente colonnello Alessandro Fuccello e i colleghi Guido Guidi e Salvatore Mocio sono le facce più note di una professione che richiede grande preparazione e meticolosità. A Pratica di Mare - spiega Guidi - vengono raccolti ed elaborati i dati che servono poi a fare le previsioni per due, tre, quattro, cinque giorni al massimo. Il sistema, affidato a un supercalcolatore, ci dà i risultati che poi noi interpretiamo”.

È un percorso complesso: dal monitoraggio dell'atmosfera all'elaborazione dei modelli matematici prima di arrivare a “che tempo farà?”. “Centrale è l'atmosfera, capirne i suoi comportamenti – dice Fuccello – Noi studiamo i suoi primi 10-20 chilometri. Servono le stazioni metereologiche, a terra, in quota, i radar, i satelliti. E c'è bisogno di cooperazione internazionale, inevitabilmente. Si tratta di un vero e proprio sistema mondiale di osservazione di scambio di dati”.

La comunicazione metereologica urlata dai siti e dai giornali non aiuta, c'è il rischio della diffusione di allarmismi ingiustificati, sottolinea Guidi: “Prevedere il futuro meteorologico è molto difficile, le variabili sono moltissime. Diffidate di chi vi fornisce previsioni a 10 giorni, l'attendibilità è molto bassa. I modelli che abbiamo oggi non ci consentono di fare di più”.

Modelli che servono anche per la Difesa. “Sono stata in Kossovo e in Afghanistan - racconta De Angelis – dove ho fatto previsioni per i voli, per operazioni con i droni, per le spedizioni dei soldati. Ma le previsioni meteo sono servite anche subito dopo il terremoto dell'Aquila, un'esperienza molto toccante”.

Ma non basta. La nuova frontiera della meteorologia sono le previsioni spaziali per le quali si usano satelliti sempre più sofisticati. “L’attività solare va monitorata - spiega Daniele Biron, tenente colonnello dell'Aeronautica Militare - perché influisce sulle componenti elettriche, sui satelliti, sulle comunicazioni Gps. E non è detto che in futuro queste previsioni non vengano aggiunte a quelle che oggi si fanno”.

Daniele Mocio riporta il pubblico sulla terra, mettendo in guardia dalle app: “pensate a Bernacca, arrivava a tutti con una semplicità unica. Oggi c'è una grandissima confusione. Noi non parliamo mai di uragani nel Mediterraneo, di bombe d'acqua. Ci vuole equilibrio nella comunicazione: un ciclone è semplicemente brutto tempo, niente di più”.

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