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ANSA/ANGELO CARCONI
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Pisapia scende in "Campo Progressista"

"È il momento della verità", avverte Giuliano Pisapia in un'intervista a Repubblica. Ognuno si assuma le proprie responsabilità, dice l'ex sindaco di Milano: e quando si andrà a votare, "al più presto possibile, con una legge elettorale che sia uguale per le due Camere", lui è pronto a tornare in campo. Per riunire sotto la bandiera di un nuovo soggetto politico il popolo di sinistra che non si riconosce nel Pd: il Campo Progressista, disponibile a un'alleanza leale con Renzi.

Ad una condizione: che lui rompa con Alfano e con Verdini. "Matteo deve scegliere adesso - sottolinea Pisapia - se andare alle urne con la sinistra o no". "Le elezioni - spiega - sarebbero, per il Pd, il momento decisivo per le sue scelte. Renzi dovrebbe scegliere se guardare a un'alleanza a sinistra, formando un centrosinistra, o un'alleanza con il Nuovo Centro Destra che trasformerebbe il Pd in un partito geneticamente modificato. Il popolo del Pd, io lo conosco bene, non accetterebbe mai la seconda soluzione".

"Serve un'alleanza aperta - propone dunque l'ex sindaco di Milano - diamole un nome: Campo Progressista, che riunisca le forze di sinistra in grado di assumersi una responsabilità di governo. Non per motivi di potere ma per fare le cose di sinistra. Intendiamoci: anche questo governo ha fatto cose di sinistra, penso alle unioni civili, ma ha dovuto fare anche altre cose che nascevano dalla necessità di arrivare a un compromesso con un partito di centro-destra. Questo non va più bene". "Vanno unite associazioni, liste, pezzi di Sel e di Si", spiega Pisapia che annuncia un appuntamento il 18 dicembre a Roma: "Ci saranno i sindaci che vogliono l'alleanza con i Dem. Poi Bologna".

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