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April 23 2018
Quando alla vigilia dello scorso 8 marzo, festa delle donne, Mattel aveva annunciato la messa in commercio di 17 nuovi modelli di Barbie "ribelli" la notizia era stata accolta con un certo entusiasmo.
Si trattava di bambole che, allontanandosi dallo stereotipo della modella californiana, riproducevano i tratti di donne realmente vissute e che si erano distinte per la forza d'animo e per la capacità di raggiungere i propri sogni.
Il progetto Mattel di chiama Shero (She hero) e tra i personaggi femminili selezionati da Mattel c'era anche quello della pittrice Frida Kahlo.
In Messico, però, paese d'origine dell'artista, la bambola, dopo essere stata immessa nel mercato, è stata subito ritirata.
I diritti d'immagine di Frida, infatti, appartengono al Messico e, secondo la magistratura nazionale, la bambola Mattel non ha riprodotto fedelmente i tratti dell'artista rendendola troppo "bella" e cancellando alcune delle imperfezioni che hanno contribuito a creare il mito artistico e culturale della Kahlo.
Gli eredi della donna intendono addirittura fare causa alla Mattel per aver danneggiato l'immagine di Frida. "Se avessero voluto fare un omaggio a Frida - ha detto Mara Romeo Pineda, nipote in secondo grado della Kahlo - avrebbero dovuto ritrarla in maniera più veritiera, con le sue imperfezioni fisiche, il volto segnato dalle cure, la gamba più corta dell'altra. Non hanno usato nemmeno gli abiti tipici e i gioielli messicani, che mia zia tanto adorava".
Che si tratti di una mossa per splillare denaro al colosso dei giocattoli Usa o una rivolta culturale nei confronti della globalizzazione (anche) dei miti non è dato saperlo, ma quel che è certo è che le bambine messicane per Natale non potranno chiedere in dono la Barbie dell'artista simbolo della propria terra.