Davide Casaleggio
ANSA/ALESSANDRO DI MARCO
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Per Casaleggio Jr il Parlamento non sarà più necessario. Ecco perché

Non c'è nulla di strano nelle affermazioni di Davide Casaleggio.

Il Parlamento ai teorici della democrazia diretta non serve e oggi con l'avvento delle tecnologie le aule parlamentari sono luoghi per nostalgici della democrazia. Vecchi arnesi senza senso e che in passato hanno solo contribuito a creare elite poco attente a chi rimaneva fuori.  

Superamento inevitabile

In un'intervista a La Verità, Casaleggio Jr spiega con chiarezza come sarà la democrazia del domani "coinvolgendo tutti attraverso la partecipazione in prima persona e non per delega. Oggi grazie alla rete e alle nuove tecnologie esistono strumenti di partecipazione decisamente più democratici ed efficaci in termini di rappresentatività del volere popolare di qualunque governo. Il superamento della democrazia novecentesca rappresentativa è quindi inevitabile".

Casaleggio si fa oggi interprete di quello che lo stesso Jean Jacques Rousseau teorizzava nel '700 ovvero che la volontà generale non si rappresenta. I deputati del popolo - secondo il filosofo francese - non possono rappresentarlo e ogni legge che non sia stata ratificata direttamente dal popolo è nulla.

Rousseau, il teorico della democrazia diretta

Per questo oggi il luogo principe delle decisioni grilline e una piattaforma che prende il nome dal massimo teorico della democrazia diretta, che però, siamo quasi certi, evidentemente non immaginava che la democrazia sarebbe finita in mano a un'azienda privata in mano a una famiglia di informatici.

Inoltre, anche l'Agcom ha più volte richiamato la Casaleggio associati ad una maggiore tutela dei dati degli iscritti e dei loro voti, visti i numerosi attacchi hacker subiti in passato. 

Così, pian piano, i pezzi del piano populista dei 5 stelle vengono alla luce. Dopo il progressivo sgretolamento delle intermediazioni, anche quelle con la stampa, che ha portato in più occasioni a uno scontro frontale tra i grillini e i giornalisti e l'uso della piattaforma Rousseau per la scelta dei candidati e delle nomine (ultimo caso quello dei vertici Rai), il piano di completerebbe con il superamento del Parlamento.

Rinunciare al potere?

Ma per rinunciare alla democrazia rappresentativa il Movimento prima di tutto dovrebbe rinunciare all'esercizio del potere, proprio ora che è arrivato al governo del Paese è che da apriscatola si è trasformato a sua volta in scatoletta di tonno

Così se Casaleggio da Ivrea continua, almeno idealmente, il suo percorso verso la democrazia diretta, a Roma c'è chi si tiene stretto la poltrona, conquistata a dire il vero, senza troppa fatica. 

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