Parole, parole, parole. Qual è il libro che Amleto sta leggendo

«Qual è il libro che Amleto sta leggendo, quando entra in scena al second’atto?», chiede Italo Calvino nell’introduzione a Ferragus di Balzac. Già, perché a Polonio che glielo domanda Amleto risponde: «parole, parole, parole».

Però delle tante ipotesi che sono state avanzate, tutte basate sulla a sua volta ipotizzabile biblioteca di Shakespeare, una è più verosimile, e può essere evinta dal monologo che segue a questa scena, il più famoso della tragedia, quello sull’essere e il non essere che noi posteri siamo abituati ad associare erroneamente al teschio di Yorick (che compare altrove).

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