Paperoni: le foto dei quindici più ricchi del mondo

Rita Fenini

Il re dei re è il messicano Carlos Slim Helú, con una fortuna  di 75,2 miliardi di dollari...(Credit: Ronaldo Schemidt/ AFP /Getty Images)


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Secondo gradino del podio a Bill Gates (Credits: Lionel Bonaventure/AFP/ Getty Images)


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Al terzo posto si piazza Amancio Ortega, fondatore della catena internazionale di negozi di abbigliamento Zara (Credits: EPA/ Torrecilla)


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Quarto, il miliardario statunitense Warren Buffett (Crdits:  Kevork Djansezian/ Getty Images)


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Quinto Ingvar Kamprad, imperatore del legno (Credits: Getty Images)


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Sesto ricchissimo Charles Koch (Credits: Free)


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David Koch, vice presidente esecutivo del conglomerato Koch Industries, al settimo posto (Credits: EPA/J. Lane)


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Larry Ellison, co-fondatore e CEO della Oracle, all'ottavo posto (Credits:  Kimiro Hoshino/AFP /Getty Images)


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Il francese Bernard Arnault, miliardario del lusso, al nono posto (Credits: ANSA)


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L' imprenditore cinese Li Ka-Shing, amministratore delegato e uno dei maggiori azionisti del gruppo Cheung Kong Holdings, è il decimo Paperone (Credits: A. Dickson/ AFP/ Getty Images)


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Undicesima, la bionda Christy R. Walton, vedova  del miliardario americano John T. Walton (Credits: Free)


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Al dodicesimo posto, il principe arabo Alwaleed bin Talal Al Saud (Credits:  Fayez Nureldine/ AFP/ Getty Images)


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E' Liliane Bettencourt, l'unica figlia di Eugène Schueller, il fondatore della multinazionale francese della cosmesi L'Oréal, ad occupare il tredicesimo posto (Credits:  Francois Durand/ Getty Images)


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Al quattordicesimo Jim Walton, il più giovane dei figli di Sam  Walton (Credits: free)


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Al quindicesimo posto Samuel Robson Walton, il fondatore della catena Wal-Mart e capostipite della famiglia Walton (Credits: free)


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A stilare la classifica dei paperoni è l'agenzia Bloomberg, compilando il 'Bloomberg Billionaires Index',  secondo il quale nel 2012 i 100 super ricchi del mondo hanno visto  aumentare ulteriormente la loro ricchezza, salita a 1.900 miliardi di  dollari. Insomma, nella crisi, i ricchi non piangono

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