Oscar 2015: chi è Milena Canonero

Redazione
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Milena Canonero, vincitrice dell'Oscar 2015 per i migliori costumi in "The Grand Budapest Hotel" con Jennifer Lopez. Al regista Anderson ha detto: "questo è per te. Sei stato di grande ispirazione, sei come un direttore d’orchestra, sei un grande compositore, sei il nostro regista e sei stato il nostro ispiratore"
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Milena Canonero, vincitrice dell'Oscar 2015 per i migliori costumi di The Grand Budapest Hotel
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MIlena Canonero, mostra l'Oscar 2015 vinto per i migliori costumi in "The Grand Budapest Hotel"
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I costumi di Grand Budapest Hotel di MIlena Conanero
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20th Century Fox
Grand Budapest Hotel, con i costumi di MIlena Conanero
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20th Century Fox
Tilda Swinton in "Grand Budapest Hotel" di Wes Anderson con i costumi di Milena Canonero
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20th Century Fox
Grand Budapest Hotel, tutti i costumi firmati da MIlena Colanero
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Mondadori Portfolio

2. "Arancia meccanica" (1971) di Stanley Kubrick. La mitica bombetta fu una delle migliori intuizioni della costumista Milena Canonero
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Olycom
Una scena di Barry Lindon (1975) di Stanley Kubrick con i costumi di Milena Conanero
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Olycom
Una scena di Barry Lindon (1975) di Stanley Kubrick con i costumi di Milena Conanero
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Milena Canonero trionfa ancora. È l'unica candidata italiana alla 87esima edizione degli Oscar del cinema. Ha vinto per costumi di The Grand Budapest Hotel del regista Wes Anderson. 

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Per lei è la quarta statuetta su nove nomination. Aveva già vinto il riconoscimento più ambito del cinema per i costumi di Barry Lyndon di Stanely Kubrick, per Momenti di Gloria di Hugh Hudson e per Marie Antoniette di Sophia Coppola. La torinese Canonero, classe 1946, sul palco del Dolby Theatre, ha voluto condividere il premio con il regista. "Grazie Wes questo è per te: ci hai ispirati tutti, come un direttore d'orchestra, senza di te non avrei potuto fare questo film in questo modo", ha dichiarato sobriamente nel suo irrinunciabile look bianco e nero".

Milena Canonero cominciò la sua carriera con Stanley Kubrick per i costumi di Arancia meccanica nel 1971. A lei si deve l'idea della bombetta per il protagonista Malcolm McDowell. In una intervista sottolineò come la bombetta, rappresentazione più classica dell'establishment inglese - il film è tratto dal romanzo del britannico Anthony Burgess -, acquistasse un aspetto sinistro in quanto da un lato dissacrava l'immagine della rispettabilità inglese e dall'altro incuteva terrore.

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