Omicidio Borsellino: le foto delle commemorazioni

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Palermo, 18 Luglio 2015. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Palazzo di Giustizia di Palermo per la commemorazione del giudice Paolo Borsellino. Alla sua sinistra, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e alle sue spalle il pg Roberto Scarpinato.
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Palermo, 18 Luglio 2015. Rita Borsellino abbraccia Antonino Vullo, l'unico superstite della strage in via D'Amelio dove il 19 luglio di 23 anni fa Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta, furono uccisi dalla mafia.
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Palermo, 18 Luglio 2015. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con Rita Borsellino, riceve da un gruppo di Scout la pergamena "Carta del Coraggio", durante la cerimonia in ricordo del magistrato Paolo Borsellino e dei componenti la sua scorta.
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Palermo, 18 luglio 2015. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella lascia via D'Amelio al termine della cerimonia in ricordo di Borsellino e dei componenti la sua scorta.
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Palermo, 18 luglio 2015. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Salvatore Borsellino, nel corso della cerimonia in ricordo del magistrato Paolo Borsellino.
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Palermo, 18 luglio 2015. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella saluta alcuni familiari della scorta del magistrato Paolo Borsellino, deceduti nell'attentato di via D'Amelio.
ANSA / Paolo Giandotti - Ufficio Stampa e Comunicazione Presidenza Repubblica
Palermo, 18 luglio 2015. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ascolta l'intervento del ministro dell'Interno, Angelino Alfano, in occasione della commemorazione organizzata al Palazzo di Giustizia di Palermo dall'ANM, nel 23° anniversario dell'assassinio del giudice Paolo Borsellino
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Palermo, 18 luglio 2015. Un momento della cerimonia in Via D'Amelio in occasione del 23° anniversario dell'assassinio del giudice Paolo Borsellino.
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Palermo, 18 Luglio 2015. Leoluca Orlando, Rita Borsellino e il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in via D'Amelio.
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Palermo, 18 Luglio 2015. Da sinistra, il fratello del giudice Paolo, Salvatore Borsellino, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando e Rita Borsellino prima della cerimonia in via D'Amelio.
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Palermo, 18 luglio 2015. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in Via D'Amelio per assistere alla cerimonia in occasione del 23° anniversario dell'assassinio del giudice Paolo Borsellino.
ANSA/MICHELE NACCARI
Palermo, 19 Luglio 2015. Il pm Nino Di Matteo, che indaga sulla presunta trattativa Stato-mafia, arriva in via D'Amelio per ricordare le vittime della strage del 19 luglio 1992, quando furono uccisi il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti di scorta
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Palermo, 19 Luglio 2015. Orchestre in via D'Amelio si preparano per la cerimonia di commemorazione del giudice Paolo Borsellino.
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Palermo, 19 Luglio 2015. L'albero della memoria in onore del giudice Paolo Borsellino.

Tanti bambini, un gruppetto di Agende Rosse, Rita e Salvatore Borsellino, qualche magistrato arrivato poco prima che alle 16:58, l'ora della strage, suonassero le note del Silenzio. Nel fine settimana, a 23 anni dall'eccidio di via d'Amelio, costato la vita a Paolo Borsellino e a 5 agenti della sua scorta, anche quest'anno si è tornati a ricordare la strage, dopo giorni di polemiche, veleni e il giallo della presunta intercettazione choc tra il governatore siciliano Rosario Crocetta e il medico Matteo Tutino.

Decine i messaggi di esponenti delle istituzioni come il presidente del Consiglio Matteo Renzi e i presidenti di Camera e Senato Laura Boldrini e Piero Grasso che hanno ricordato l'eroismo e l'esempio del magistrato ucciso da Cosa nostra. In Via D'Amelio però non c'erano politici, perché gli organizzatori delle manifestazioni, da anni, fanno sapere che non sarebbero graditi, ma cittadini, familiari di vittime della mafia, qualche giudice, poliziotti, carabinieri e, soprattutto, decine di bambini che, della strage, hanno solo letto sui libri.

Non c'erano i figli Lucia e Fiammetta. Manfredi, che sabato a sorpresa, intervenendo alle commemorazioni organizzate dall'ANM, ha pronunciato parole pesantissime contro il governatore siciliano Rosario Crocetta, ieri mattina è andato a visitare il Giardino della Memoria a Ciaculli. "Questo - ha detto - è ormai uno dei simboli della legalita' e della vera lotta alla mafia, dove i cronisti e i magistrati spendono energie sane e saldi valori per allontanare da questa terra il cancro di Cosa nostra. Questo luogo è importante perche' teatro al pari di via D'Amelio di visite di scolaresche che imparano a non disperdere la memoria". 

Parole di tutt'altro tenore, rispetto a quelle pronunciate ieri al Palazzo di giustizia dove, intervenendo a difesa della sorella Lucia, ex assessore della Giunta Crocetta, ha parlato dell'isolamento istituzionale subito dalla primogenita di Borsellino e del "calvario" sofferto nel silenzio delle istituzioni. Uno sfogo, spesso rotto dal pianto, con spettatore il capo dello Stato, che l'ha poi abbracciato. Le accorate parole di Manfredi, commissario di polizia, sono state riportate sul profilo facebook della Polizia di Stato raccogliendo migliaia di condivisioni e commenti di solidarietà.  (ANSA)

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