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Tra Siria e terrorismo: botta e risposta Obama-Putin all'Onu

Ha esordito Obama, accusando Assad "di brutalizzare il suo popolo" e di non essere perciò in grado di restare al potere nel suo Paese: "Non si può tornare a status quo", ha affermato Barack Obama intervenendo all'Assemblea generale dell'Onu riferendosi ai tentativi iraniani e russi di rimettere al centro di una soluzione della crisi siriana il "tiranno" di Damasco.

"Assad - ha aggiunto Obama ricordando l'inizio dell guerra civile - reagì con una escalation militare a manifestazioni pacifiche" e con "i suoi alleati non può pacificare una nazione bombardata con le armi chimiche". E' proprio il "realismo", ha sottolineato il presidente americano, a "richiedere una transizione che ci porti da Assad a un nuovo leader", a un nuovo governo "che consenta a quel popolo di ricostruire".

La replica, più mordida nei confronti del presidente siriano, di Vladimir Putin: "È un errore non cooperare con Assad". Le parole di Putin si sono poi estese all'Isis che andrebbe combattuto, a suo dire "con una coalizione internazionale come quella che si creò contro Hitler durante la Seconda Guerra mondiale" per arrivare, infine, a una proposta: che il Consiglio di Sicurezza Onu adotti una risoluzione per coordinare le forze che combattono i gruppi terroristici.

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