Non solo Telecom. Ecco cosa ha venduto l'Italia

Parmalat
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Parmalat, Galbani, Invernizzi e Locatelli. Nel 2011, 2006 e 2003, sono stati acquisiti dal gruppo Lactalis

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Baci Perugina. Anche questo simbolo italiano appartiene da decenni ormai agli svizzeri della Nestlè (1988), e lo stesso vale per i gelati dell'Antica gelateria del corso (1993), Buitoni (1988) e San Pellegrino (2008).


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Telecom Italia. La maggiore società telefonica nazionale passerà nel giro di un anno sotto il controllo del gruppo spagnolo Telefonica. In una prima fase il gruppo presieduto da Cesar Alierta sottoscriverà un aumento di capitale di Telco da 324 milioni, impossessandosi così del 66% del capitale. In una seconda fase arriverà al 70%, e per gennaio resta aperta un'opzione per salire fino al 100%. Lasciando così ai soci italiani di Telco (Intesa Sanpaolo, Generali e Mediobanca) due finestre per uscire dal gruppo: giugno 2014 e febbraio 2015.


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Salumi Fiorucci, Peroni e Orzo Bimbo sono state invece rilevate, rispettivamente, dagli spagnoli di Campofrio Food Holding (2011), dai sudafricani di Sabmiller (2003) e da Nutrition&Santè della multinazionale svizzera Novartis (2008).


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Loro Piana, Bulgari, Pasticceria Cova, Fendi ed Emilio Pucci. Tutti questi marchi sono stati acquisiti, nel tempo, dal gruppo LVMH di Bernarld Arnault. Uno degli uomini più ricchi del mondo e certamente innamorato del Made in Italy, di cui è riuscito ad aggiudicarsi il controllo dei brand di fascia altissima. Nel campo della moda, della gioielleria, e persino dell'alimentare.


Pernigotti. Dopo 150 anni di proprietà italiana, il re dei gianduiotti ha deciso di vendere la sua azienda al gruppo turco Sanset.


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Gancia. L’ex spumante nostrano ha mantenuto il suo nome italiano anche dopo essere passato sotto il controllo dei russi di Rustam Tariko nel 2011.


Quella di Telecom è solo l’ultima di una numerosissima serie di acquisizioni con cui investitori provenienti dai quattro angoli del pianeta si sono aggiudicati il controllo di alcune delle più grandi aziende italiane. Moda, alimentare, lusso, telecomunicazioni: nessun settore è rimasto escluso da questo domino gestito prevalentemente dall'estero.

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