'Non ditelo allo sposo' di Anna Bell

Non ditelo allo sposo (Tre60) è una commedia romantica incentrata sul sogno di tutte le ragazze: un matrimonio da favola (a partire dall’abito e finendo con le scarpe). Ma a mettere i bastoni tra le ruote del sogno di Penny, la sciagurata protagonista fidanzata di Mark, ci saranno due inconvenienti: il piccolo vizio del bingo online e il grande vizio di non aprire mai le lettere della banca con i rendiconti.

L’inizio dei suoi problemi nasce quando Mark le chiede di sposarlo: finalmente il matrimonio che ha sognato per tutta la vita, finalmente. E chissà che nozze faraoniche con il denaro che hanno accumulato in un conto separato come salvadanaio per le loro nozze. Quel conto di cui lei è l’unica ad occuparsi. Quel conto su cui Penny ha dirottato tutte le vincite del bingo.

Penny apre quella busta, quella maledetta busta dovremmo dire dove gli zeri sono scomparsi. Al loro posto briciole.
Pensa, pensa, pensa”.
E mentre Mark è in attesa di una risposta sul favoloso ammontare del loro gruzzolo, ecco che l’unica soluzione possibile appare quella di convincerlo che una rivisitazione al contrario del programma tv “Non ditelo alla sposa” può (e deve) essere la sorpresa per Mark: qui, ad essere ignaro dell’organizzazione, è il futuro marito. Ignaro di come stiano davvero le cose.

Da qui in poi Penny sarà alle prese con il mantenere questo tremendo segreto e organizzare in tempo record con un budget ridottissimo un grande, grandissimo matrimonio. Quello dei suoi sogni.

Mi ricorda qualche altra eroina questa Penny… Ma chi? Una malata di shopping, una shopaholic appunto. La più celebre tra le shopaholic, figlia della celebre Sophie Kinsella.
Penny è disastrata come solo una Becky sa essere. La riconoscerete e ve ne innamorerete all’istante. Salvo poi pensare che in ognuna di noi c’è anche una Bridget Jones.

Non ditelo allo sposo
di Anna Bell
Tre60, 2015
(380 pagine)

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