No Tav, non è terrorismo

Quello dei No Tav non è terrorismo. La Cassazione dice ancora una volta "no" alla procura di Torino, che voleva contestare un reato di tipo eversivo per l'assalto del 14 maggio 2013 al cantiere di Chiomonte: le bombe molotov, l'organizzazione "paramilitare", il contorno di atti vandalici e intimidazioni in Valle di Susa, su cui i pm hanno tanto insistito, non bastano.

"Spero che la pronuncia della Suprema Corte posi una pietra tombale su questa qualificazione giuridica", esulta l'avvocato Claudio Novaro, che ha difeso gli indagati insieme a Eugenio Losco. "E spero - aggiunge - che i corifei che in questi anni si sono prodigati nell'appoggiare le tesi dei pubblici ministeri si pongano, finalmente, alcune domande". Il sito Notav.info, voce ufficiosa del movimento che si oppone alla ferrovia ad alta velocità, parla di "ennesima sconfitta dei pm con l'elmetto", così come vengono soprannominati i sostituti procuratori Antonio Rinaudo e Andrea Padalino.

Manifestazioni No Tav

FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images

Scontri tra polizia e manifestanti No-Tav

Manifestazioni No Tav

Ansa

Un gruppo del comitato No Tav

Manifestazioni No Tav

ANSA/DINO FERRETTI

30 luglio 2014. Nei boschi di Moriassi, nel comune di Arquata Scrivia le forze dell'ordine effettuano una carica di alleggerimento nei confronti di un gruppo di No Tav Terzo Valico, che si oppongono alle immissioni in possesso nelle aree da espropriare indicate nel progetto.

Manifestazioni No Tav

Ansa

Carica di alleggerimento delle forze dell'ordine nei confronti di antagonisti e No Tav, al corteo del Primo Maggio a Torino. Lo "spezzone sociale" ha tentato di forzare in via Roma il cordone delle forze dell'ordine, ma sono stati respinti. Eseguiti nuovi fermi della polizia, che ha sequestrato spranghe e bastoni.


Manifestazioni No Tav

Ansa

Carica di alleggerimento delle forze dell'ordine nei confronti di antagonisti e No Tav, al corteo del Primo Maggio a Torino. Lo "spezzone sociale" ha tentato di forzare in via Roma il cordone delle forze dell'ordine, ma sono stati respinti. Eseguiti nuovi fermi della polizia, che ha sequestrato spranghe e bastoni."Quattro assassini, 5 minuti di infami applausi. Nessuna mela marcia. La polizia uccide e rivendica". Antagonisti e No Tav espongono al corteo del Primo Maggio di Torino anche questo cartello, 01 maggio 2014. Un chiaro riferimento al caso Aldrovandi. "Gli uomini non hanno un centesimo - recita un altro cartello - della dignità di Patrizia", la madre del giovane morto


Manifestazioni No Tav

Ansa

Carica di alleggerimento delle forze dell'ordine nei confronti di antagonisti e No Tav, al corteo del Primo Maggio a Torino. Lo "spezzone sociale" ha tentato di forzare in via Roma il cordone delle forze dell'ordine, ma sono stati respinti. Eseguiti nuovi fermi della polizia, che ha sequestrato spranghe e bastoni.


Manifestazioni No Tav

Ansa

"Quattro assassini, 5 minuti di infami applausi. Nessuna mela marcia. La polizia uccide e rivendica". Antagonisti e No Tav espongono al corteo del Primo Maggio di Torino anche questo cartello, 01 maggio 2014. Un chiaro riferimento al caso Aldrovandi. "Gli uomini non hanno un centesimo - recita un altro cartello - della dignità di Patrizia", la madre del giovane morto


Manifestazioni No Tav

Ansa

"Quattro assassini, 5 minuti di infami applausi. Nessuna mela marcia. La polizia uccide e rivendica". Antagonisti e No Tav espongono al corteo del Primo Maggio di Torino anche questo cartello, 01 maggio 2014. Un chiaro riferimento al caso Aldrovandi. "Gli uomini non hanno un centesimo - recita un altro cartello - della dignità di Patrizia", la madre del giovane morto


Manifestazioni No Tav

Ansa

"Quattro assassini, 5 minuti di infami applausi. Nessuna mela marcia. La polizia uccide e rivendica". Antagonisti e No Tav espongono al corteo del Primo Maggio di Torino anche questo cartello, 01 maggio 2014. Un chiaro riferimento al caso Aldrovandi. "Gli uomini non hanno un centesimo - recita un altro cartello - della dignità di Patrizia", la madre del giovane morto


Manifestazioni No Tav

ansa

Carica di alleggerimento delle forze dell'ordine nei confronti di antagonisti e No Tav, al corteo del Primo Maggio a Torino. Lo "spezzone sociale" ha tentato di forzare in via Roma il cordone delle forze dell'ordine, ma sono stati respinti. Eseguiti nuovi fermi della polizia, che ha sequestrato spranghe e bastoni.


Manifestazioni No Tav

Ansa

Carica di alleggerimento delle forze dell'ordine nei confronti di antagonisti e No Tav, al corteo del Primo Maggio a Torino. Lo "spezzone sociale" ha tentato di forzare in via Roma il cordone delle forze dell'ordine, ma sono stati respinti. Eseguiti nuovi fermi della polizia, che ha sequestrato spranghe e bastoni.


Manifestazioni No Tav

Ansa

Carica di alleggerimento delle forze dell'ordine nei confronti di antagonisti e No Tav, al corteo del Primo Maggio a Torino. Lo "spezzone sociale" ha tentato di forzare in via Roma il cordone delle forze dell'ordine, ma sono stati respinti. Eseguiti nuovi fermi della polizia, che ha sequestrato spranghe e bastoni."Quattro assassini, 5 minuti di infami applausi. Nessuna mela marcia. La polizia uccide e rivendica". Antagonisti e No Tav espongono al corteo del Primo Maggio di Torino anche questo cartello, 01 maggio 2014. Un chiaro riferimento al caso Aldrovandi. "Gli uomini non hanno un centesimo - recita un altro cartello - della dignità di Patrizia", la madre del giovane morto


Manifestazioni No Tav

Scontri tra no Tav e forze dell'ordine (Credits: ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO)

Manifestazioni No Tav

Le forze dell'ordine hanno allontanato i No Tav che avevano bloccato l'autostrada Torino-Bardonecchia. ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

Manifestazioni No Tav

Ferdinando Lazzaro, l'imprenditore più volte vittima dei no Tav mentre a Virus denuncia le aggressioni subite (Credits: Ansa/Rai2)

Manifestazioni No Tav

MARCO BERTORELLO/AFP/Getty Images

16 novembre 2013. Una manifestante di nome Nina de Chiffrè bacia la visiera di un agente di polizia in assetto anti-sommossa durante una protesta NO TAV a Susa. "Per evitare che la foto del suo gesto venisse mal interpretata, la ragazza ha dichiarato sul suo profilo Facebook (e poi alla trasmissione radiofonica La Zanzara, su radio 24): «Nessun messaggio di pace, anzi, questi porci schifosi li appenderei solo a testa in giù»."


Nina, che gioca a fare la rivoluzione


La condanna

La Cassazione, questa volta, si è occupata della posizione di tre anarchici No Tav che, insieme a un'altra ventina di militanti non identificati, avrebbero preso parte all'attacco. La procura aveva presentato un ricorso contro la decisione del tribunale del riesame di Torino di annullare, nel dicembre del 2014, l'accusa di terrorismo. Lo scorso 27 maggio il terzetto è stato condannato a due anni, dieci mesi e venti giorni di reclusione, dopo un rito abbreviato, per gli altri reati contestati. Una sentenza che, per gli avvocati, "a dispetto di quanto sostenevano i pm aveva ribadito la non particolare gravità della vicenda".

Gli arresti domiciliari

Gli imputati, subito dopo, sono stati scarcerati e messi ai domiciliari con divieto di colloquio; uno di loro, Lucio Alberti, 25 anni, qualche settimana fa è uscito sul pianerottolo per incontrare alcuni compagni e, per questo motivo, è stato riportato in carcere e denunciato per evasione. In precedenza l'imputazione di terrorismo era già caduta per altri quattro anarchici una prima volta in Cassazione, in sede di analisi delle esigenze cautelari, e poi in Corte d'Assise (i No Tav furono condannati a tre anni e mezzo). Non passa, dunque, la linea di Rinaudo e Padalino, secondo cui quell'attacco al cantiere era stato "un atto di violenza armata" che, inserito nel più vasto contesto delle azioni contro il Tav, voleva "costringere lo Stato ad abbandonare, con il progetto della ferrovia, una scelta politica ed economica". Una condotta riconducibile all'articolo 270 sexies del codice penale, introdotto nel 2005 nell'ambito della lotta al terrorismo jihadista ma - sempre secondo i pm - applicabile anche nello scenario valsusino.

Per il Movimento 5 Stelle "adesso è ora che si apra un serio dibattito tecnico ed economico. Le aule di giustizia sono state per troppo tempo teatro dei processi ai No Tav, mentre si è dedicata poca attenzione alle infiltrazioni e agli sprechi adducibili ai cantieri". (ANSA).

YOU MAY ALSO LIKE