Ninfomania: i libri che ne parlano. Mentre Lars Von Trier ce la mostra al cinema

Malattia o sogno non tanto celato da parte dei signori maschietti (tanto da considerarla una virtù), la ninfomania torna a far parlare di sé. Grazie alla pellicola di Lars Von Trier , ma grazie anche alla ripubblicazione di uno dei diari più conosciuti.

La ninfomania se fu considerata dapprima una perversione e in tempi successivi una patologia sessuale femminile caratterizzata da una compulsiva ricerca di partner, ricevette il dovuto riscatto solo nel 1992, quando l’Organizzazione Mondiale della Sanità la riconobbe semplicemente entro la più vasta categoria dell’ipersessualità.

Questa ipersessualità non cessa di aumentare d’importanza perché si colloca nell’orientamento generale di una liberazione sessuale. Gli spettacoli, i libri, la stampa periodica, la pubblicità a sfondo erotico sono la testimonianza di questo sconvolgimento nei confronti della sessualità.

Nell’attesa di vedere se Nymphomaniac ci scioccherà veramente, sfogliamo insieme i testi che ho scelto per voi.

Diario di una ninfomane di Valérie Tasso
Ultra, 2014 – (240 pagine)
Quando Valérie Tasso decide di licenziarsi dalla sua posizione di manager in una multinazionale per esercitare la prostituzione non si sarebbe certo aspettata che il suo diario (quanto mai veritiero) diventasse uno dei più grandi best seller internazionali di letteratura erotica degli ultimi dieci anni (diventato successivamente anche un film diretto da Christian Molina ).
Val, una giovane donna colta, forte e intelligente, sin dall’adolescenza vive la propria sessualità come un tramite per scoprire gli altri e se stessa, con una curiosità insaziabile che la porta facilmente oltre i limiti della trasgressione. Il suo diario narra di incontri infuocati con amanti spesso sconosciuti, in cui la gioia del sesso s’intorbida con emozioni contrastanti. Fino a quando, per la contemporaneità di una delusione amorosa e del licenziamento da parte dell’agenzia pubblicitaria in cui lavorava, Val non decide di sperimentare la prostituzione in una casa di appuntamenti d’alto bordo. Qui proseguirà il suo viaggio di scoperta, incontrando la violenza psicologica e la tenerezza, la forza bruta e la vulnerabilità, e continuando a cercare attraverso l’amore fisico e le sue contraddizioni la difficile bellezza della vita.

«Ho capito che la gente ha bisogno di dare un nome alle cose, di semplificarle con le parole, pensando così, a torto, di poterle capire. Io, invece, ho preso l’abitudine
di comunicare sempre meno con le parole, sempre più con il corpo. Se volete darmi un nome, non mi interessa. Sappiate però che in realtà io sono una ninfa. Semplicemente una ninfa»

Nimphé, Confessioni intime di una ninfomane di Farfallina
Damster edizioni, 2014
Borghesi e benpensanti mi hanno affibbiato l'appellativo di ninfomane. Ma sbagliano di grosso perché sono soltanto una donna protagonista del mio tempo, interprete della sessualità, che ama vivere la vita e nient'altro. Mi diletto a fare sesso con chi mi piace e continuerò a farlo, mettendo in pratica i dettami di questi principi a dispetto di una certa cultura bacchettona che imperversa in questa società.
Non riesco a fare progetti come la maggioranza delle persone. Vivo alla giornata,
in attesa del tracollo finale, in fin dei conti rimane pur sempre il destino che accomuna tutti gli uomini sulla terra. Ma intanto vivo, amo, soffro, perché non posso trovare pace sottraendomi al gioco della vita.

La ninfomania ovvero trattato sul furore uterino di J. D. T. de Bienville
ECIG, 1991 – (128 pagine)
Pubblicato appena qualche anno prima della Rivoluzione francese, la “ninfomania” che si fregia della definizione di Trattato aureo, più che scritto diligentemente da uno scienziato – il Sig. Bienville, Dott. in medicina - sembra l’opera di un malizioso libertino. L’eccesso di descrizioni fisiologiche e la prudenza scientifica, avvolta negli inevitabili vapeurs, muta la lezione di questo Ippocrate del XVIII secolo in un trattato di garbatissima e godibilissima lettura erotica, assimilabile ai grandi classici libertini del suo tempo.

@violablanca

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