Nicki Minaj
Ufficio Stampa
Musica

Nicki Minaj a Milano: il racconto del live

Quando un artista rimane per mesi interi ai vertici delle classifiche mondiali - è inutile negarlo - ci si aspetta sempre (e giustamente) qualcosa di più. Una luce particolare. Un'emozione introvabile altrove. Un respiro internazionale che faccia aprire mente e cuore. Quello che invece è successo ieri sera alla data italiana del "The Pinkprint Tour" di Nicki Minaj non mi ha suscitato nessuno di questi effetti.

Ad aprire il concerto - che rientrava nell'Hip Hop Tv Summer 2015 - anche Rae Sremmurd e G-Eazy, due belle sorprese che hanno animato il pubblico nell'attesa della loro beniamina. L'evento, iniziato alle 19.30, ha visto salire sul palco Nicki Minaj poco dopo le 23 che, quindi, ha cantato e (soprattutto) ballato per circa un'ora.

Il concerto si è aperto con All Things Go(brano che è al primo posto anche nella tracklist dell'ultimo album "The Pinkprint"), ma ci sono volute alcune canzoni perchè prendesse ritmo e coinvolgesse al cento per cento il pubblico. Poi, The Crying Game, Feeling Myself e Only. Nicki Minaj si muove molto (sfruttando i sei ballerini sul palco con lei) ma sembra risparmiarsi. La base è potente e anche le seconde voci si sentono con forza. Nicki incita il pubblico a ballare, ad alzare le mani, ma pare faccia un passo indietro rispetto al suo pubblico. Anche la scelta di far salire sul palco due fan ("Un ragazzo e una ragazza") perchè cantassero e ballassero con lei forse è stata fatta proprio per allontanare questa sensazione. Non ho alcun pregiudizio su Nicki Minaj: il suo curriculum parla e dimostra la sua grande potenza vocale ed artistica. Ma se, durante un live, gli acuti sono lasciati a registrazioni fatte in precedenza forse bisognerebbe porsi un paio di domande.


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Un video pubblicato da giulio_volpe (@giuliovolpe) in data:


Con la famosa Anaconda i tanti fan che hanno riempito la (bellissima e decisamente funzionale) cornice dell'Estathé Market Sound hanno potuto vedere la cantante in un trionfo di sensualità e carica. Finalmente. 

Dopo un cambio abito (che chiaramente esaltava al massimo le belle - e grandi - forme di Nicki), la cantante torna con una cover di Where Them Girls At di David Guetta e con Turn Me On. Forse il momento più coinvolgente della serata. 

La scaletta è ridotta e non c'è tempo per altro. Il concerto milanese di Nicki Minaj termina con un esplosione di movimento - in un palco decisamente troppo essenziale - con Starships (la canzone che - ammettiamolo - tutti abbiamo aspettato fin dall'inizio).

Una serata che non ha dimostrato niente di più di quello che già sapevamo sulla Minaj. E che - purtroppo - lei stessa ha deciso di non sfruttare.Sarà per la prossima, Nicki. 

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