Moto Z: così Lenovo rivoluziona lo smartphone

Dall'IFA di Berlino

Lo smartphone non è (ancora) morto, viva lo smartphone. Per buona pace di tutti coloro che vedono negli ultimi dati di mercato la classica crepa prima del crollo, c’è anche chi pensa positivo: Lenovo, per esempio.

La società cinese - che con Samsung, Apple, Huawei e Xiaomi - è una delle cinque grandi sorelle del settore mobile - è convinta di poter rivitalizzare un oggetto che da ormai troppo tempo appare uguale a se stesso. Con una ricetta semplice quanto ambiziosa: una nuova famiglia di prodotti - accomunati dalla sigla Moto Z - pensati per essere arricchiti da una serie di moduli esterni con aggancio magnetico: si va dalla fotocamera agli altoparlanti stereo, dal battery pack al picoproiettore, passando per le immancabili cover colorate. Insomma, un vero e proprio ecosistema di oggetti da attaccare - letteralmente - allo smartphone.

Lenovo Moto Z e Moto Z Play: le foto

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Il nuovo Moto Z (al centro) con i suoi accessori, i cosiddetti Moto Mods: il picoproiettore, il modulo fotocamera Hasselblad con zoom ottico 10x, l'altoparlante JBL SoundBoost e il Power Pack Incipio.

Lenovo Moto Z e Moto Z Play: le foto

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Moto Z è il primo cellulare modulare di Motorola. Si collega magneticamente agli accessori compatibili (Moto Mods) attraverso un connettore a 16 pin situato sul retro della scocca.

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La fotocamera integrata del Moto Z si basa su un sensore da 13 megapixel, con stabilizzatore e apertura f/1.8

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Il Moto Z ha uno spessore di soli 5,19 millimetri. Il peso (accessori esclusi) è di 136 grammi

Lenovo Moto Z e Moto Z Play: le foto

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Per migliorare le prestazioni fotografiche del Moto Z, è possibile aggiungere il modulo fotocamera con zoom ottico 10 x sviluppato in collaborazione con Hasselblad

Lenovo Moto Z e Moto Z Play: le foto

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Hasselblad True Zoom è il moduloe per fotografia di qualità (prezzo al momento del lancio: 259.99 euro).

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JBL SoundBoost è una cassa stereo con aggancio magnetico per enfatizzare le prestazioni sonore dei telefoni della gamma Moto Z. Al suo interno una batteria da 1000 mAh.

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Fra i moduli compatibili con il sistema Moto Z anche una serie di cover di vario materiale/colore

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Attraverso l'innesto del picoproiettore Moto Insta-Share Projecto (prezzo suggerito 379 euro), Moto Z è in grado di proiettare foto, video e presentazioni con un fattore di ingrandimento fino a 70 pollici di diagonale. All'interno del modulo una batteria aggiuntiva da 1.100 mAh.

Lenovo Moto Z e Moto Z Play: le foto

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Incipio offGRID Power Pack una batteria ausiliaria da 2.220 mAh già dotata di connettori per la connessione "one-click" con gli smartphone Lenovo della serie Moto Z.

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Secondo quanto dichiarato dal produttore, attaccando il battery pack Incipio al Moto Z, si può avere un'autonomia supplementare fino a 22 ore

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Moto Z Play è il secondo modello della famiglia di smartphone modulari di Lenovo. Al suo interno una batteria da 3.510 mAh che promette fino a 40 ore di autonomia

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Moto Z Play è dotato di un processore octa core da 2,0 GHz, display 1080p HD Super AMOLED da 5,5 pollici e 3 GB di memoria RAM. La fotocamera laser da 16 MP dispone di sistema di messa a fuoco automatica laser

Lenovo Moto Z e Moto Z Play: le foto

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Lo spessore del Moto Z Play (7.6 millimetri) è leggermente più elevato rispetto a quello dello Z Play standard (5.19 millimetri) a causa delle maggiore capacità della batteria

Lenovo Moto Z e Moto Z Play: le foto

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Hasselblad True Zoom dispone di un sensore indipendente da quello della fotocamera dello smartphone e di un flash allo Xenon. Costa 259 euro.

Come ti trasformo lo smartphone (in una mossa)
L’idea non è del tutto nuova per chi mastica di nuove tecnologie. Già questa primavera, Lg aveva provato a superare i limiti – fisici ancor prima che ideologici – dello smartphone, con il suo primo telefono modulare.

Con l’annuncio della nuova gamma Moto Z, però, Lenovo sembra aver trovato una migliore quadratura del cerchio. Merito di un particolare sistema di aggancio, basato su un connettore a 16 pin e su una serie di magneti posizionati lungo il profilo del telefono, che consentono ai nuovi eredi della dinastia Motorola di comporsi con i propri moduli come fossero dei mattoncini Lego.

Il vantaggio, rispetto a tutte le altre soluzioni analoghe viste (o immaginate) finora, sta nella velocità di "attrezzaggio": di fatto basta avvicinare il modulo esterno alla "schiena" del telefono (tempo stimato, 1 secondo circa) per stabilire il contatto, saldo ed efficace.

Moduli? Garantiscono gli specialisti
Non è questo il momento di spingerci in giudizi universali sulla validità (o meno) del progetto Moto Z. Anche perché, pima ancora di convincere i consumatori a spendere un extra-budget per acquistare moduli aggiuntivi, bisognerà persuaderli sull’utilità di portarsi appresso un corredo di oggetti da affiancare al telefono nudo e crudo.

L’idea appare comunque stuzzicante, anche per via dei nomi (altisonanti) che Lenovo è riuscita a coinvolgere: Hasselblad, per ciò che riguarda la parte fotografica, JBL per la musica, Incipio per ciò che attiene la batteria aggiuntiva. L’impressione, al di là di tutto, è che la trovata possa aiutare tutta l’industria di settore a vivere una seconda giovinezza. Nell’attesa che i dispositivi indossabili e tutti gli altri oggetti della cosiddetta next generation, si dimostrino abbastanza maturi (e utili) per convincerci a fare a meno del nostro vecchio smartphone.

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