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Milano, è guerra in procura

Nel marzo 2010 Edmondo Bruti Liberati gli aveva detto: "Ricordati che al plenum (del Csm, ndr) sei stato nominato aggiunto per un solo voto di scarto, e che questo è un voto di Magistratura democratica (la corrente di Bruti, ndr). Avrei potuto dire a uno dei miei colleghi al Csm che mi rompevi i coglioni e di andare a fare la pipì al momento del voto, così sarebbe stata scelta la Gatto, che poi avremmo sbattuto alle esecuzioni” (Nunzia Gatto, poi nominata procuratore aggiunto a Milano, è effettivamente andata a occuparsi del trattamento dei condannati, ndr)".

Oggi, 3 ottobre 2014, per ordine di Bruti, Alfredo Robledo, procuratore aggiunto responsabile del Dipartimento reati contro la Pubblica amministrazione, finisce proprio all’ufficio esecuzioni (evidentemente considerato la cajenna degli uffici giudiziari milanesi). Continua così la guerra fra i due magistrati, iniziata sotterraneamente con quello scontro di quattro anni fa, ed esplosa alla luce del sole con un esposto presentato da Robledo contro Bruti lo scorso 14 marzo. E Robledo ci finisce come pubblico ministero, pur conservando ufficialmente la carica di procuratore aggiunto.

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