Colori: Mert Alas e Marcus Piggott ci illustrano la loro teoria

Courtesy of Mert Alas and Marcus Piggott

Un bacio fotografico fra le top model Lea T e Kate Moss (2011).


Courtesy of Mert Alas and Marcus Piggott

La modella e cantautrice britannica Karen Elson (2005).


Courtesy of Mert Alas and Marcus Piggott

Un ritratto scenografico della modella Natalia Vodianova (2012).


Bisogna conoscere Istanbul per entrare in empatia con l’estetica di Mert & Marcus. La saturazione dei colori, il contrasto tra il blu del mare e il bianco dei marmi degli edifici, la conturbante ricchezza visiva di questa città-mondo rimandano subito alla loro fotografia e alla giovinezza di Mert Alas che in Turchia è nato e cresciuto. Si tratterebbe però di una visione parziale: per completare la formula bisogna aggiungere il lato british, quello del gallese Marcus Piggott e degli anni di formazione che la coppia M&M ha trascorso a Londra.

Nati entrambi nel 1971, si sono imposti sulla scena della fotografia di moda sul finire dei Novanta. Nel momento della transizione tra pellicola e digitale capiscono che padroneggiare la nuova tecnologia significa controllo assoluto su ogni fase del processo, dal click alla foto pronta per la stampa. Utilizzando in prima persona le potenzialità del computer, M&M trasformano la fase della post-produzione in un momento creativo quanto quello dello scatto. Sono piuttosto riservati, preferiscono parlare attraverso le loro immagini e concedono di rado interviste. Dentro, però, l’atmosfera è rilassata. La coppia si alterna a scattare. Mert scherza con gli assistenti, Marcus abbraccia la make up artist Charlotte Tilbury, mentre la magnetica modella Daria Werbowy si muove come una farfalla davanti all’obiettivo. Tra una foto e l’altra Mert fa una piroetta, interviene sullo styling, dà indicazioni per i capelli e poi, insieme a Marcus, di fronte al monitor del computer controllano il lavoro…

L’intervista con Mert & Marcus continua  di Flair in edicola con Panorama di questa settimana .

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