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(Ansa)
Cyber Security

La mafia cavalca l'onda dell'innovazione digitale

La criminalità organizzata ha una spiccata attitudine al cambiamento e una straordinaria abilità nello sfruttare ogni progresso tecnologico per creare nuove, fruttuose attività illecite. Le mafie di vecchio e nuovo conio - dalla 'ndrangheta ai narcos messicani fino ai sodalizi criminali cinesi e nigeriani - cavalcano l'onda dell'innovazione implementando sofisticate strategie cyber antesignane del futuro.

Mentre la società fatica ad adeguarsi alla rivoluzione digitale, con tutte le complessità normative, etiche e sociali che ne derivano, le agguerrite organizzazioni malavitose hanno già colonizzato questa nuova dimensione globale traendone profitti miliardari. Basti pensare che nel 2021, in piena tempesta ransomware, il 74% degli introiti da sequestro digitale dei sistemi aziendali è finito a hacker russi, per un totale di 400 milioni di dollari.

La realtà è che oggi non esistono più confini netti tra criminalità organizzata e cybercrime: le mafie tradizionali hanno perfettamente compreso le possibilità offerte dal mondo digitale, evolvendo e adattando le loro attività illecite per prosperare online. I gruppi criminali internazionali come la 'ndrangheta, la mafia nigeriana Black Axe e sindacati cinesi gestiscono ormai interi imperi digitali basati su frodi fintech, furto di dati, riciclaggio di criptovalute, attacchi ransomware e persino la compravendita di esseri umani nel dark web.

In Italia, si è svolta una significativa operazione contro il clan Bonavolta, svelando un intricato sistema di traffico di droga e riciclaggio di denaro tramite criptovalute. Usando una piattaforma basata in Ungheria, questo clan ha abilmente sfruttato l'anonimato e la portata globale delle criptovalute per celare le proprie azioni illecite. Questo caso ha messo in luce la sofisticazione e l'adattabilità delle organizzazioni criminali nell'era digitale.

In un altro angolo del mondo, la mafia nigeriana Black Axe ha dato prova della sua perizia nel manipolare le persone online. Partendo da truffe sentimentali, questa organizzazione ha ingannato le vittime, estorcendo somme ingenti grazie all'uso sapiente di false identità online e tecniche di social engineering. Questi schemi hanno evidenziato come la fiducia e le informazioni personali possano essere strumentalizzate in modo fraudolento.

Intanto, in Turchia, alcuni gruppi criminali hanno mostrato la loro ingegnosità creando copie di siti come Instagram per carpire dati sensibili. Questi siti, quasi indistinguibili dagli originali, hanno ingannato numerosi utenti, convincendoli a condividere credenziali e informazioni private.

Dall'Asia, emerge un altro scenario inquietante. In Cina, sono state scoperte centrali dove migliaia di lavoratori africani venivano forzati a partecipare a truffe telefoniche o a operare come 'money mules', sotto costante minaccia e violenza. Questa situazione ha messo in luce un grave problema di sfruttamento e violazione dei diritti umani.

Infine, nel 2021, abbiamo assistito a un'ondata di attacchi ransomware orchestrati da hacker criminali russi, che hanno portato al guadagno di 400 milioni di dollari. Questi criminali informatici hanno paralizzato i sistemi aziendali, richiedendo riscatti ingenti spesso in criptovaluta. La complessità di questi attacchi ha sottolineato il passaggio a metodi più sofisticati e remunerativi per le mafie, che hanno trovato nel ransomware un nuovo strumento di coercizione e profitto. Tali operazioni richiedono un'infrastruttura tecnologica avanzata e una rete di intermediari, spesso gestita dal crimine organizzato, per movimentare fondi illeciti e mascherare l'origine del denaro, rendendo la lotta contro queste attività estremamente ardua.

Il cyber crime è comparabile al crimine organizzato?

Se per ora abbiamo visto la prospettiva del crimine organizzato tradizionale e della sua digitalizzazione, cosa dire del cyber crime. Certamente l'applicabilità dei concetti e delle definizioni del crimine organizzato al crimine informatico è difficile. Per esempio, McGuire (2012) ha suggerito che fino all'80% del crimine informatico potrebbe essere il risultato di qualche forma di attività criminale organizzata. Altri, come Leukfeldt, (2017), sostengono che i cybercrimini sono necessariamente meno gravi del crimine organizzato. Ma sottolineano la necessità di modi migliori per descrivere e analizzare danno, minaccia e rischio per specifici cybercrimini.

Teoria a parte, non c'è dubbio che controllare un territorio online rappresenti una questione significativamente diversa rispetto a quella di un territorio offline. La nozione di "territorio" ha un significato qualitativamente diverso nei mondi digitale e fisico. Tuttavia, ciò potrebbe essere considerato un vantaggio per i gruppi criminali informatici (ad esempio, un mercato può essere chiuso e i gruppi possono crearne un altro, un gruppo può attirare troppa attenzione e quindi reinventarsi con un nome diverso). Questa differenza tra mercati fisici e digitali e territorio potrebbe sembrare suggerire che i gruppi criminali informatici non possano essere compresi utilizzando i concetti esistenti di governance extralegale. Al contrario, potrebbe esserci motivo di riconsiderare il ruolo e la funzione della governance illecita nell'economia e nella società digitale. Sebbene riconosciamo che le prove empiriche siano limitate, si ritiene ampiamente confermato che alcuni gruppi criminali informatici si impegnino in atti di corruzione e sfruttino le loro relazioni con gli stati per riciclare fondi e garantirsi un rifugio sicuro (Martin & Whelan, 2023). Abbiamo anche osservato alcuni gruppi sfidare altri per ottenere status e riconoscimento, e recentemente abbiamo persino visto alcuni gruppi minacciare il potere governante degli stati.

Cyber crime e mafie 4.0

La sfida al fenomeno della 'Mafia 4.0' richiede un rinnovato approccio globale e interdisciplinare. Non si tratta più semplicemente di contrastare 'criminali informatici' isolati; oggi, dobbiamo affrontare un'entità ben più complessa e radicata. La mafia moderna ha esteso i suoi tentacoli ben oltre i confini tradizionali del crimine organizzato, abbracciando il mondo digitale con un'intelligenza e un'efficienza che sfidano le precedenti definizioni di cybercrime. Per fermare questa avanzata, è fondamentale unire indagini finanziarie e patrimoniali a competenze tecniche e tecnologiche all'avanguardia. Solo con un simile arsenale di strumenti interconnessi possiamo sperare di penetrare e smantellare le reti di questa criminalità sempre più sofisticata, che ha ormai infiltrato ogni aspetto del nostro mondo digitale.

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