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Lo stupidario online sulla tragedia della Mecca

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Le vittimeI della calca durante il perllegrinaggio alla Mecca, 24 settembre 2015
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I soccorsi alle vittime della calca durante il perllegrinaggio alla Mecca, 24 settembre 2015
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I soccorsi alle vittime della calca durante il perllegrinaggio alla Mecca, 24 settembre 2015
EPA/AHMED YOSRI
I primi soccorsi alle vittime della calca durante il perllegrinaggio alla Mecca, 24 settembre 2015
ANSA/EPA/DIRECTORATE OF THE SAUDI CIVIL DEFENSE AGENCY
I primi soccorsi alle vittime della calca durante il perllegrinaggio alla Mecca, 24 settembre 2014
ANSA/EPA/DIRECTORATE OF THE SAUDI CIVIL DEFENSE AGENCY
I primi soccorsi alle vittime della calca durante il perllegrinaggio alla Mecca, 24 settembre 2014
ANSA/EPA/DIRECTORATE OF THE SAUDI CIVIL DEFENSE AGENCY
I primi soccorsi alle vittime della calca durante il perllegrinaggio alla Mecca, 24 settembre 2014
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La notizia dei morti alla Mecca su Twitter
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La notizia dei morti alla Mecca su Twitter
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La notizia dei morti alla Mecca su Twitter

Possiamo anche derubricare come mera provocazione di un politico alla ricerca di visibilità quel nemmeno le bestie pronunciato da Daniela Santanché, a proposito della tragedia occorso stamane alla Mecca, luogo sacro di tutto l'Islam sunnita.

Più complesso è inquadrare quel quasi 70% di lettori del Corriere.it che, di fronte alle centinaia di pellegrini schiacciati e morti soffocati in Arabia saudita, si auto-dichiarano felici, quasi che si tratti di una partita di calcio tra islamofili e cristianofili, e non già di un'immane tragedia cui, immaginiamo, lo stesso Papa Francesco dedicherebbe una rispettosa preghiera.

Si tratta di un 70% di lettori-naviganti che hanno cliccato sulla faccina felice nell'apprendere della strage dei pellegrini, di cui, in qualche modo, la nostra classe politica non può che tener conto. Non poteva mancare, in questo profuvlio razzista,  Gianluca Bonanno, muscolare parlamentare della Lega Nord, secondo il quale, i pellegrini musulmani, anziché alla Mecca, avrebbero dovuto recarsi allo zoo. Come le bestie, appunto.

Siamo anche in questo caso alle metafore neocoloniali, come quelle degli inizi del secolo scorso quando le cosiddette faccette nere venivano spesso associate, e su autorevolissimi giornali, ai primati. Nè Bonanno né Santanché, in qualche misura, hanno inventato nulla.

Una vignetta del periodo coloniale fascista in Etiopia

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