L'Isis conferma la morte di Jihadi John

Lo Stato islamico di Abu Bakr Al Baghdadi ha confermato, sul numero 13 della sua rivista online Dabiq (leggilo qui), la morte di Jihadi John, il miliziano islamista di origini kuwaitiane che, partito dalla Gran Bretagna, si faceva riprendere in video mentre sgozzava le sue vittime vestite con la tuta arancione. Il magazine - che celebra anche il "sacrificio" di Syed Farouk e Tashfeen Malik, i due killer della scuola di San Bernardino -  ricostruisce minuziosamente la vita di Abu Muharib al Muhaijr, il nome di battaglia di Jihadi John,dai primi contatti nel 2005 con la nebulosa jihadista a Londra fino al rapporto con due islamisti - Bilal al Barjawi e Muhammad Saqr - poi eliminati in Somalia.


Il giornalista americano James Foley decapitato il 19 agosto 2014 da Jihadi John
EPA/ISLAMIC STATE VIDEO / HANDOUT
12 novembre 2015. Gli Stati Uniti annunciano di aver ucciso con l'attacco di un drone, mentre si trovava nei pressi di Raqqa, il terrorista britannico Mohammed Emwazi, più noto come "Jihadi John", il volto mediatico dell’Isis. ritenuto autore delle decapitazione dei prigionieri caduti nelle mani dei miliziani dello Stato islamico.
Daily Mail
Un'immagine del presunto Jihadi John da bambino, pubblicata questa mattina dai tabloid inglesi Daily Mail e il Sun.
@BBCDomC/Dominc Casciani, BBC/ Twitter
Secondo Dominc Casciani della Bbc, "Jihadi John" Emwazi fa parte di quella che i servizi di sicurezza hanno in precedenza descritto come una rete terroristica londinese legata a al-Shabab
@BBCDomC/Dominc Casciani, BBC/ Twitter
Jihadi John: uno dei documenti degli inquirenti britannici che cita Mohammed Emwazi. noto come Jihadi John. @BBCDomC/Dominc Casciani, BBC/ Twitter
La pagina dell'articolo apparso su Dabiq dedicato a Jihadi John

Un articolo agiografico dove il Califfato ricorda anche come al Muhaijr si sia più volte fatto passare per sprovveduto al fine di ingannare gli investigatori che lo avevano intercettato prima di riuscire a raggiungere la Siria, militando prima nelle fila di Al Nusra, e poi - dopo la scissione - in quelle dello Stato Islamico. L’autore dell’articolo sottolinea come al Muhaijr sia sempre stato molto generoso verso i compagni e cita un episodio: il militante riceve in dono una schiava concubina e decide di regalarla ad un mujahed ferito. La sua storia si conclude con un raid di un drone che lo sorprende a Raqqa, nel nord est della Siria.


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