Libri e copertine: le scale del delitto e dell'indagine

Atiq Rahimi, Maledetto Dostoevskij, Einaudi
Mentre Rassul sta abbassando l’ascia sulla vecchia usuraia, improvvisamente un lampo di consapevolezza gli attraversa la mente: sta replicando i gesti di Raskolnikov in Delitto e castigo del suo amato Dostoevskij. Siamo nella Kabul dei primi anni ‘90 ma la scala di Dostoevskij è ancora lì, quella stessa misera scala sotto la quale Raskolnikov prende coscienza delle proprie azioni, e dove la vita continua a scorrere fuori dalla coscienza dell’omicida, in un mondo a cui non sente più di appartenere.


Esmahan Aykol, Divorzio alla turca, Sellerio
Un nuovo caso per Kati Hirschel, libraia di professione, investigatrice d’occasione. Questa volta le toccherà far luce sulla morte della moglie di uno dei più ricchi rampolli della città. Un incidente? Un omicidio? Dietro la facciata elegante e rispettabile della famiglia si celano segreti che Kati ha tutta l’intenzione di portare alla luce, e non saranno certo degli scalini troppo ripidi che le impediranno di accedere ai piani nobili per rovistare tra i panni sporchi della Instambul bene.


Saramago, Tutti i nomi, Feltrinelli
Il Signor José lavora all’anagrafe. Un giorno si imbatte nella scheda di una donna sconosciuta che presto diventerà la sua ossessione. José indaga nel vertiginoso labirinto della burocrazia pubblica, ma più si avvicina alla verità più questa si allontana senza alcun riguardo per i suoi sforzi. Come la donna in copertina che incurante scende per le scale (scale che paiono infinite) diretta chissà dove mentre l’uomo continua a cercare, ignaro che la sua donna si trova a pochi passi da lui.    


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