Atiq Rahimi, Maledetto Dostoevskij, Einaudi
Mentre Rassul sta abbassando l’ascia sulla vecchia usuraia, improvvisamente un lampo di consapevolezza gli attraversa la mente: sta replicando i gesti di Raskolnikov in Delitto e castigo del suo amato Dostoevskij. Siamo nella Kabul dei primi anni ‘90 ma la scala di Dostoevskij è ancora lì, quella stessa misera scala sotto la quale Raskolnikov prende coscienza delle proprie azioni, e dove la vita continua a scorrere fuori dalla coscienza dell’omicida, in un mondo a cui non sente più di appartenere.
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