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Lezione di scienze: il coronavirus

Pillole quotidiane per aiutare studenti (e famiglie) a organizzare lo studio in tempi di Covid-19, che nel mondo ha confinato in casa un miliardo di ragazzi. A firma di Marcello Bramati e Lorenzo Sanna, dirigenti e docenti dei licei Faes di Milano, nonché autori di Basta studiare! e Leggere per piacere (Sperling & Kupfer). Ogni mattina alle 8.30 su panorama.it, consigli, dritte e buone pratiche per alunni di tutte le età.

Nel tempo sospeso dell'aggiornamento continuo, su più fronti, degli effetti del Covid-19, molte nuove informazioni giungono alle orecchie dei nostri giovani studenti, chiusi tra pc e scrivania nelle loro camere, tra televisione e divano dei salotti condivisi con la famiglia. Nozioni e termini come incubazione, asintomatico, perfino immunità di gregge, sfiorano bambini e adolescenti, che possono rispondere con desiderio di approfondire, con spallucce e una fuga apparentemente disinteressata, con il disorientamento silenzioso di chi non capisce o non vuole capire.

La scuola e, sulla scia delle indicazioni scolastiche, i genitori possono prendere in mano la situazione e aiutare ad affrontare direttamente il cuore della questione, portando il virus che ci costringe in casa tra gli obiettivi dei compiti pomeridiani o delle lezioni mattutine. Lo studio è da sempre veicolo primario di conoscenza; la comprensione risulta certamente il primo passo verso una consapevolezza più matura e responsabile.

Naturalmente le consegne si differenziano a seconda dell'età e del percorso scolastico dei nostri giovani studenti. I bambini delle prime classi della primaria possono cominciare a prendere le matite colorate e a dare un volto al virus, in un disegno sul quaderno; ci penserà poi la maestra ad un confronto più adulto.

Alle superiori il docente di scienze può salire in cattedra, o meglio mettersi al centro della videolezione, fornire dati, attivare ricerche e mettere in discussione alcuni luoghi comuni. Il linguaggio a questo punto si eleva e il laboratorio del centro scolastico diventa virtuale: la classe allora può parlare nello specifico del virus e della sua riproduzione, della prevenzione e di un vaccino, con il linguaggio della scienza. La scienza può affiancarsi ai social e alle tante notizie, aiutare studenti e genitori, spettatori della scuola a distanza, a guardare un po' più da vicino il nostro nemico.

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