Claudio Onorati /ANSA
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Se Letta fa come Prodi nel 1998

Lassù, sul colle più alto, attendono gli eventi. Dai paraggi del Quirinale in attesa della sfida all’OK Corral tra Matteo Renzi e Enrico Letta (che non andrà alla direzione) in diretta streaming, intanto, arrivano spifferi secondo i quali se Letta non si dimette, Giorgio Napolitano non potrà certo negargli di presentarsi alle Camere. La tentazione del premier in carica è insomma proprio quella, secondo le indiscrezioni raccolte, è quella di andare in parlamento anche a costo di farsi sfiduciare come Prodi nell'ottobre del 1998 e costruirsi così un'aurea da martire da spendere sullo scacchiere politico, fino chissà al Colle più alto.

Dai dintorni di «Re Giorgio» smentiscono che il presidente voglia favorire la staffetta e quindi il Renzi uno, sottolineano solo che se i due litigano in modo così cruento, il presidente non può che aspettare gli eventi. E comunque sia se Letta resiste e chiede il voto delle Camere, Napolitano, che ha sempre «anteposto le istituzioni al partito» (come scrivono tanti suoi biografi, a cominciare dal numero uno Paolo Franchi) come potrà negare il passaggio parlamentare? A costo di una sfiducia? Perché questo Letta rischia se va in aula. Sembrerebbe di sì. Questione di poco più di un’ora e lo sapremo.  

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