Le notizie 'pazze' della settimana

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“L'abito non fa il monaco”. Mai questo adagio e' andato così a pennello per un falso frate francescano scoperto mentre chiedeva l'elemosina affiancato da due 'confratelli', ovviamente altrettanto falsi.  E’ accaduto a Venezia, nei giardini pubblici Papadopoli, davanti, neanche a dirlo, al comando della polizia municipale. I vigili insospettiti hanno controllato il falso religioso, un cittadino di origini polacche di 40 anni, che da alcuni giorni chiedeva l'elemosina vestito da frate, con tanto di saio marrone, cordone bianco, rosario al collo e cestino contenente immagini sacre dove far cadere l'obolo dei passanti, proprio davanti alla loro porta.
Con il finto monaco, a dispensare sorrisi e benedizioni, anche altri due falsi frati che però, visti avvicinare i vigili, hanno avuto la prontezza di darsi alla fuga.
 Il falso frate e' stato multato per aver abusivamente indossato in pubblico un abito ecclesiastico, mentre il saio e gli altri oggetti sono stati sequestrati. Gli altri due invece sono svaniti nel nulla.


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Quasi come nei cartoni animati. A Montecatini Terme, Pistoia, un ladro maldestro tenta un furto in una villetta, ma mentre stava per entrare in casa arrampicandosi da una finestre, perde l’equilibrio e scivola nella piscina sottostante. Il tuffo, anzi il tonfo però gli è costato davvero molto caro. I proprietari infatti si sono svegliati e hanno chiamato il 112.
Il ladro ormai scoperto esce dalla piscina e comincia a correre. Peccato però che nella fuga lasci dietro una scia d’acqua che, nonostante le calde temperature estive non ha fatto in tempo ad asciugarsi, e gli è costata l’arresto. I carabinieri, la cui caserma è proprio a fianco della villetta, lo hanno inseguito proprio seguendo le tracce lasciate sull’asfalto. Ma cercando la via della salvezza, lo 'scaltro' ladro si è diretto verso i suoi complici che lo stavano aspettando in auto. Così facendo però ha agevolato ulteriormente il lavoro della pattuglia che in un colpo solo ha arrestato il ladro bagnato e gli altri 2 compagni di furti.  


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Un sacerdote del nord della Colombia ha annunciato che dopo aver sentito il discorso nel quale papa Francesco ha detto che ''fa male quando vedo un prete o una suora con l'auto ultimo modello'', ha deciso di vendere la sua macchina, una Mercedes Benz E200, che ha valutato in circa 120 milioni di pesos locali (intorno ai 50mila euro).
''Voglio venderla per evitare che la gente parli: se trovo qualcuno che sia interessato la vendo subito'', ha detto alla stampa Hernando Fajid Alvare Yacub, sacerdote di Santa Marta, sulla costa caraibica della Colombia, precisando che il prezzo che otterrà lo donerà a una famiglia che un anno fa gli regalò la macchina in segno di gratitudine per essersi occupato di quattro fratelli minori dopo la morte del padre.
 Alvarez (47 anni) ha sottolineato che la sua Mercedes ''è uno strumento di lavoro, non di ostentazione, perché poi se devo andare da qualche parte ci vado in macchina, in mototaxi o in autobus, o mi faccio dare un passaggio''.
Il sacerdote era già noto in Colombia per aver istallato nella sua chiesa un dispositivo che neutralizza il collegamento dei telefoni cellulari dentro al tempio


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Tutti ma proprio tutti potremmo scalare la vetta più alta del mondo. Come? Seduti nel salotto di casa. I sempre più numerosi scalatori dell'Everest adesso potranno mostrare in diretta le proprie performance, anche in streaming. Grazie a Huawei e China Mobile, infatti, la montagna più alta del mondo e' coperta fino a 5200 metri da una connessione mobile 4G, la più avanzata sul mercato e ancora molto rara in Italia. L'iniziativa dei due colossi cinesi,  potrebbe essere fondamentale anche per la sicurezza di chi affronta l'ascesa al punto più alto della vetta, agli 8.848 metri. Ma sull’Everest i telefonini avevano iniziato a squillare già da alcuni anni. Infatti in quell’area era già presente una connessione Gsm, approntata all'epoca del passaggio della torcia olimpica nel 2008 e che  adesso è  stata aggiornata. ''Siamo molto contenti di aver raggiunto questo traguardo - spiega David Wang di Huawei Wilreless Network - e cerchiamo sempre più operatori nel mondo per portare questa tecnologia ovunque''. Chissà se gli operatori italiani avranno voglia di accettare la sfida…


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Che figuracce...Sotto l'agrumeto di un'antica villa nobiliare di Pompei c'era una preziosa necropoli che la Soprintendenza, nel 1999, espropriò alla proprietaria per annetterla agli Scavi. Ma nelle migliori tradizioni italiane, dopo quattro anni di ricerche, non ha più rinnovato il decreto di esproprio e la donna
ne ha richiesto la restituzione oppure il risarcimento. Dopo un lungo iter processuale, la proprietaria  ha ricevuto l'ok dal Tar Campania e ne ha ripreso possesso. "La Soprintendenza si adopererà per portare al più presto a termine le procedure per rientrare in possesso dell'area", assicura la Soprintendenza di Pompei. Intanto però alla Camera, a margine dell'audizione del ministro dei beni culturali e del turismo Bray, l'ex ministro Galan dice: ''Il 16 luglio non andrò a Pompei perché dovrei chiedere conto dei 105 milioni, che insieme con l'allora collega Fitto abbiamo assicurato e che ora c'e' rischio si perdano''. Sotto accusa i bandi di gara necessari per dare avvio ai restauri: ''Mi risulta che sia successo quello che considero la maggiore dimostrazione di incapacità e inadeguatezza – spiega  Galan - perché dei cinque bandi che si dovevano fare ne sono stati emessi soltanto due''. Il caso Pompei però non e' isolato, fa notare l'ex ministro, ''nell'ultima programmazione europea, e la responsabilità e' delle regioni. Mi risulta che l'Italia abbia buttato via 50 miliardi di euro''.


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