Alberto Bevilacqua

La e-bike Ekletta pedala all'estero

Le due ruote sono sempre state la passione di Massimo Corea. Prima in Ducati dove ha iniziato la carriera come responsabile prodotto della mitica Monster, poi in Vectrix come responsabile commerciale del primo scooter elettrico sbarcato in Europa. E da tre anni come startupper di Ekletta, la prima bici elettrica che può vantare il design made in Italy di Ex Novo, il motore giapponese Dapu e la certificazione di sicurezza tedesca Tuv. Insomma, il top. "È una cosa unica nel mondo delle bici elettriche a pedalata assistita, un mercato fatto d’importatori e dove ancora non esiste una grande azienda che produca solo due ruote green" sottolinea Corea.

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L’innovazione di Ekletta non sta solo nella qualità, ma affonda le radici nella vita precedente di Corea. "La e-bike per gestione e manutenzione è molto più simile a un motorino che a una bici tradizionale. E quindi la consegna del mezzo deve essere fatta da un professionista che metta a punto freni, batteria e gomme". Per questo i nove modelli Ekletta, che diventeranno 11 il prossimo anno, vengono consegnati soltanto attraverso un rivenditore specializzato. "E ogni sei mesi arriva un sms per un controllo di sicurezza". Grazie ai tagliandi programmati, il valore residuo in caso di vendita è più alto e se il ciclista sottoscrive la Vip card accede a una serie di servizi come l’assicurazione sul furto. In Italia sono già 90 i rivenditori, ma ora l’obiettivo è pedalare all’estero. "Puntiamo a entrare in Australia e a Malta, mentre siamo già in Gran Bretagna, Svizzera e Croazia".

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