Kokodè Kamigami: il Sumo in mostra a Venezia

Private Collection-Tokyo ©2017, Daimon Kinoshita
Daimon Kinoshita, Hakuhō Shō. The 69th yokozuna, 2005
Private Collection-Tokyo ©2017, Philippe Marinig
Philippe Marinig, Harumafuji Kōhei. The 70th yokozuna, 2016
Private Collection/Tokyo ©2017, Daimon Kinoshita
Daimon Kinoshita, Chiyonofuji Mitsugu. The 58th yokozuna 2008 Ukiyo-e
Private Collection-Tokyo ©2017, Philippe Marinig
Philippe Marinig, Hakuhō Shō. The 69th yokozuna, 2016
Artist Collection ©2017, Daimon Kinoshita
Daimon Kinoshita Kisenosato Yutaka. The 72th yokozuna 2017
Private Collection/London ©2012, Philippe Marinig-Daimon Kinoshita
Philippe Marinig-Daimon Kinoshita, Fusion 1 2012
Private Collection/London ©2012, Philippe Marinig-Daimon Kinoshita
Philippe Marinig-Daimon Kinoshita, Fusion 2 2012
Artist Collection ©2017, Philippe Marinig
Philippe Marinig - Kisenosato Yutaka. The 72th yokozuna Tsuna Ceremony, january 2017

"Kokodè Kamigami", che letteralmente vuol dire “Qui si incarnano gli dei”. Questo il titolo della mostra a Palazzo Morosini, che racconta, attraverso l’ arte della fotografia unita alla pittura, la pratica più misteriosa delle arti marziali e la spiritualità che la contraddistingue: il Sumo, sport nazionale del Giappone, con una storia lunga più di 400 anni.

Curata da Xavier Martel (docente di storia dell’arte del XIX secolo all’ Università Paris I), l' esposizione raccoglie 33 opere, attraverso le quali l’ artista giapponese Daimon Kinoshita – incisore di ukiyo-e, stampa artistica giapponese su carta, impressa con matrici di legno – e il fotografo francese Philippe Marinig illustrano, tramite la commistione della loro stessa arte, il mondo dei lottatori di sumo

I due artisti, che lavorano entrambi sullo stesso tema, raccontano le origini di questa antica lotta, dove i contendenti, immortalati nella quotidianità dalla macchina fotografica di Marinig, si allenano nelle heya (le palestre dette anche scuderie) o si affrontano nel dohyo (la zona di combattimento), indossando il mawashi (il caratteristico perizoma) e acconciando i capelli con la oi-cho mage (la particolare crocchia).

Nelle opere in mostra, anche la rappresentazione dello yokozuna, il grande campione per eccellenza, distinguibile perché indossa la pesante corda annodata, detta tsuna. E a questa figura è dedicata un’ intera sezione che narra il successo del giapponese Kisenosato, il 72° yokozuna in tutta la storia del Sumo

 L’ evento è promosso e organizzato da Generali Italia, in collaborazione con Arthemisia, contestualmente alla 57esima Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia

KOKODÉ KAMIGAMI
11 maggio – 16 luglio 2017 


Palazzo Morosini
San Marco 2803  - Venezia -

Orario apertura
Tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 19.30
(L’accesso è consentito fino alle 19.00)
Ingresso libero

YOU MAY ALSO LIKE