Juventus, ecco quanto costa un'eliminazione dalla Champions League

Non è solo un traguardo sportivo quello che la Juventus si gioca nel ritorno degli ottavi di Champions League contro l'Atletico Madrid. Passare o no lo scoglio del primo turno ad eliminazione diretta significa poter contare o meno su un pacchetto di diverse decine di milioni di euro di ricavi Uefa.

Non è vero che senza alzare il trofeo a giugno al Wanda Metropolitano i conti non tornano, ma è chiaro che un'uscita a marzo sia un evento prematuro in qualsiasi scenario, con un impatto sul bilancio economico di questa stagione che può essere quantificato tra i -30 e i -60 milioni di euro. Tanti anche per un club in salute che ha investito molto la scorsa estate e che prevede di chiudere in rosso con un passivo la cui consistenza, come ammesso dai vertici della società, dipende proprio dal cammino europeo di Ronaldo e compagni.

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Quanto ha guadagnato finora la Juventus

La campagna Champions della Juventus ha portato fin qui ricavi per 78,8 milioni di euro grazie a bonus partecipazione, market pool della prima fase, premi per risultati e l'assegno strappato con il passaggio agli ottavi di finale. Un tesoretto che diventa ancora più consistente (88,4 milioni complessivi) grazie agli incassi garantiti allo Stadium dalle sfide contro Young Boys, Valencia e Manchester United: 9,5 milioni.

Numeri in linea con la scorsa stagione, quando la Juventus mise a bilancio 94 milioni di euro tra premi Uefa (80) e ricavi da gara nelle cinque sfide disputate in casa. Il problema è che, anche in virtù dell'arricchimento della torta della Champions League a partire da questa stagione, con un peso non indifferente del cosiddetto ranking storico che da solo vale per i bianconeri 29 milioni, la previsione era di aumentare il ricavo a questa voce mentre in caso di ko contro l'Atletico Madrid, nella migliore delle ipotesi, il conto sarà pari.


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Quanto può perdere con l'eliminazione agli ottavi

Il conto di quanto possa costare l'eliminazione precoce negli ottavi è presto fatto. Il bonus per il passaggio ai quarti di finale vale 10,5 milioni di euro cui si aggiunge almeno un altro incasso che è stimabile in non meno di 4,5 (il record assoluto sono i 4,1 contro il Manchester United dello scorso autunno).

Allungando la prospettiva a una corsa che si fermi in semifinale, il conto sale a oltre 30 milioni di euro (conteggiando anche i due incassi al botteghino) e con la finale si arriva a 46 o 54 milioni a seconda del successo finale o meno. Va ricordato, infatti, che a tutti i premi che la Uefa mette a disposizione bisogna aggiungere, in caso di successo, la certezza di disputare la Supercoppa Europea con il suo gettone minimo da 3,5.

In tutti questi conti manca la seconda parte del market pool, la quota di diritti televisivi variabile, calcolata per numero di partite disputate e legata anche alla presenza o assenza di un'altra società proveniente dallo stesso paese, in questo caso la Roma.

Cosa succede al bilancio della Juventus?

Per quanto nefasto, è chiaro che dirigenti e proprietà della Juventus abbiano messo in conto anche la possibilità di dover chiudere così in fretta l'avventura in Champions League. Uscire significa avere meno margini per ridurre il secondo passivo consecutivo di bilancio dopo il -19 dell'anno scorso. Quanto? C'è tempo fino al 30 giugno per lavorare su sponsor, accordi commerciali da riscrivere come quello con Adidas e plusvalenze da realizzare sul mercato. Leve che in questi mesi sono già state utilizzate con profitto.

Il bond emesso a febbraio per raccogliere sul mercato 175 milioni di euro serve per ristrutturare il debito e diversificare le linee di credito in un momento in cui il livello di indebitamento è alto. Nessun allarme, ma è evidente che il contraccolpo di un addio alla coppa inseguita dal 1996 sarà non solo tecnico ma anche economico.

Nella scorsa estate la Juventus ha investito tanto su Ronaldo e non solo: 220 milioni complessivi per il mercato. Un progetto che ha bisogno di sostegno anche dai risultati in campo, via maestra perché le strategie commerciali possano sfruttare a pieno l'acceleratore Ronaldo. Anche la Borsa se n'è accorta, punendo i bianconeri con un -11% nel day after del Wanda Metropolitano in un periodo comunque all'insegna del rally positivo.

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