People hell and angels: Jimi Hendrix raccontato da Eddie Kramer

Eddie Kramer, il leggendario produttore americano, è di fatto il custode di tutto quello che Jimi Hendrix ha inciso nella sua breve vita. Kramer che nella sua carriera ha lavorato con Kiss, Beatles, Led Zeppelin e Rolling Stones, cura da decenni le pubblicazioni del materiale inedito del più grande chitarrista di tutti i tempi, incluso People, Hell And Angels.

'Ho ricevuto l’incarico dalla sua famiglia ed è l’unico impegno professionale che mi strazia dal punto di vista emotivo' spiega Kramer. 'Eravamo amci nel senso più puro del termine. Vivevamo chiusi in sala d’incisione a registrare ore e ore di musica bellissima. Se non se ne fosse andato, sarebbe diventato anche un’icona del jazz, ma non ne ha avuto il tempo' racconta.

'Questo lavoro di recupero e restauro del vecchio materiale di Jimi lo faccio in totale solitudine e segretezza: io, il mixer e le bobine dell’epoca su cui sono incisi anche i dialoghi tra un brano e l’altro. Vivo momenti surreali, quasi da seduta spiritica, quando, nel cuore della notte, esce all’improvviso dagli amplificatori la voce di Jimi: Eddie, ho la sabbia in gola, me la porti una birra? Allora, riavvolgo il nastro, alzo il volume e lo riascolto. E mi commuovo'.

La recensione di People, Hell and Angels.

Chissà dove erano custoditi i brani che compongono il nuovo album di Jimi Hendrix,12 inediti in tutto, recuperati da qualche archivio segreto a disposizione della famiglia. Il sound è quello inconfondibile di Jimi, un inestricabile mix tra blues, soul, rock e psichedelia. Canzoni intriganti rese speciali dal tocco e dalla genialità di quello che è considerato il più grande chitarrista di tutti i tempi. Tra le perle del cd, Somewhere, impreziosita da un solo spettacolare quanto accessibile. Per dirla tutta, non è che queste pubblicazioni postume aggiungano molto a quel che già sappiamo di Hendrix. Eppure non sono inutili. Splendida la qualità del suono a cura di Eddie Kramer, fonico e produttore dal tocco magico. Kramer è l'uomo che registrò in presa diretta il leggendario concerto di Jimi a Woodstock nel 1969.

Certo, è innegabile che sentire nuove note e nuovi brani di un artista di questa statura non lascia indifferenti. Le canzoni dell'album sono state tutte scritte e registrate tra il 1968 e il 1970, anni in cui Jimi pubblicava album a raffica. Un dettaglio che la dice lunga sullo straordinario stato di grazia del chitarrista. Scriveva, provava e registrava: Inarrestabile, come se il flusso della musica si fosse impossessato del suo tempo, dei suoi giorni e delle sue notti. Nessun brano di questo album è inutile, anzi in ogni canzone c'è qualcosa che merita di essere ricordato. Uno stacco, un riff, un assolo piuttosto che un giro di basso. InMojo man come in Villanova junction blues. Quel che fa la differenza nei pezzi di Hendrix è l'approccio alla musica che non è mai banale o scontato. Quel che si respira è il desiderio di suonare di sperimentare, di non avere una direzione da seguire, perché quel che guida tutto, alla fine, sono le buone vibrazioni. Che in questo album non mancano.

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