Isis, omicidio a Parigi: fermate 3 persone, trovata una lista di obiettivi

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I giornalisti vicino alla casa dei due poliziotti uccisi da un fanatico jihadista a Magnanville vicino Parigi - 14 giugno 2016
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Le transenne della polizia vicino alla casa dei due poliziotti uccisi da un fanatico jihadista a Magnanville vicino Parigi - 14 giugno 2016
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Un veicolo della polizia a Magnanville durante la notte di sangue

Dopo aver comunicato di aver proceduto al fermo di tre persone in qualche modo collegate al jihadista Larossi Abballa, il killer della coppia di poliziotti uccisi con un coltello a Magnanville, un piccolo centro nell'hinterland di Parigi, la procura anti-terrorismo della capitale francese ha anche fatto sapere di aver ritrovato nell'abitazione delle vittime una lista di obiettivi con i nomi di personalità pubbliche, giornalisti, poliziotti e rapper. Ovviamente va ora accertato se l'elenco sia stato redatto autonomamente da Larossi Abballa o sia invece collegato a un piano terroristico da mettere in atto durante gli Europei di calcio.

Francese, 25 anniLarossi Abballa abitava a Mantes-la-Jolie, poco lontano dalla residenza dei due agenti, e secondo quanto riferito dai media francesi era già stato condannato nel 2013, insieme con altre 7 persone, per aver favorito l'invio di jihadisti in Pakistan. Durante le trattative, poi fallite, con le forze speciali lo stesso giovane aveva detto di essere un combattente dell'Isis (che ha quindi riconosciuto ufficialmente la matrice del duplice omicidio) e di aver giurato fedeltà al califfo Abu Bakr al Baghdad da meno di un mese. 

Tre individui sono stati fermati nell'ambito dell'inchiesta. Sarebbero "vicini" ad Aballa, ma "non sono suoi famigliari": questo quanto comunicato dalle autorità francesi subito dopo l'operazione.

 "Ci saranno delle espulsioni, certi individui non possono più restare sul territorio nazionale" ha detto il premier francese Manuel Valls. "La Francia viene attaccata per i suoi valori e la sua democrazia", ha aggiunto il premier. Mentre il responsabile dell'Interno, Bernard Cazeneuve, ha promesso che lo Stato farà in modo che eventuali "complici" di Larossi Aballa "non siano nelle
condizioni di nuocere".

L'aggressione sulla porta di casa
Intorno alle 20.30 di lunedì sera Larossi Abballa ha brutalmente assalito al suo rientro a casa e quindi ucciso a coltellate il 42enne Jean-Baptiste Salvint vice-comandante della polizia giudiziaria a Les Mureaux, per poi asserragliarsi nell'abitazione della vittima, dove si trovavano la compagna e il figlio di tre anni.

Una volta giunte sul posto, le forze speciali francesi - dopo aver tentato senza successo di instaurare una trattativa con l'aggressore, che si è subito dichiarato un terrorista dell'Isis - all'udire un paio di esplosioni hanno fatto irruzione nell'abitazione uccidendolo, ma trovando anche il corpo senza vita della donna, funzionaria al ministero degli Interni uccisa con una coltellata alla gola. Sotto shock, ma invece illeso, il piccolo.

Larossi Abballa ha lasciato un lungo messaggio di rivendicazione su Facebook lunedì sera, proprio mentre stava compiendo il suo agguato. A dirlo un giornalista specializzato di reti jihadiste, David Thomson, che ha riferito di un lungo messaggio di diversi minuti, in corso di analisi degli inquirenti, in cui l'uomo prima rivolge un appello a uccidere poliziotti, guardie carcerarie, giornalisti, e poi aggiunge che "l'Euro (i campionati europei di calcio 2016) sarà un cimitero".

"Era un combattente dell'Isis"
Secondo alcuni testimoni, l'assassino avrebbe anche urlato "Allah Akbar" prima di accoltellare il poliziotto, e a tarda notte è appunto arrivata la rivendicazione ufficiale da parte dello Stato Islamico ("Era un combattente dell'Isis"), con l'indagine che è stata affidata alla procura anti-terrorismo, mentre il ministro dell'Interno, Bernard Cazeneuve, ha espresso "infinita tristezza" per l'accaduto e ha voluto sottolineare il "sangue freddo" delle forze speciali, che hanno rapidamente blindato il quartiere, riuscendo a mettere al sicuro i vicini della sfortunata coppia.


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