TURCHIA-INCIRLIK
TARIK TINAZAY/AFP/Getty Images
News

Gli Stati Uniti iniziano a bombardare l'Isis dalla Turchia

13 agosto

Gli Stati Uniti hanno lanciato i primi attacchi con i caccia F-16 dalla Turchia contro l'Isis in Siria, segnalando un'escalation nella campagna area che va avanti da un anno e che si è attirata critiche perché ritenuta troppo cauta. L'annuncio è affidato ad uno stringato comunicato del Pentagono, in cui si spiega gli F-16 sono partiti dalla base di Incirlik, nel sud della Turchia.

LEGGI ANCHE: Guerra all'Isis, a che cosa puntano Stati Uniti e Turchia

Nessun dettaglio sul numero o sul tipo di attacchi, ma neanche su quanti F-16 abbiano partecipato a queste prime missioni. Dalla stessa base di Incirlik è dall'inizio del mese che partono droni armati, ma l'impiego di F-16 conferisce una nuova dimensione alla campagna contro l'Isis, in parte per i rischi a cui vengono esposti i piloti nell'affrontare le difese aree siriane e di altri paesi. Il Pentagono però ritiene che Incirlik presenti molti vantaggi, fra i quali la vicinanza ai target dei jihadisti nel nord della Siria. Gli F-16 di base in Turchia sono complessivamente sei e sono arrivati nel paese da Aviano.

I caccia sono equipaggiati con strumenti di sorveglianza e di riconoscimento, che possono essere usati per verificare le informazioni fornite da chi collabora con gli Stati Uniti in Siria e in Iraq. Gli Stati Uniti hanno ottenuto dalla Turchia il consenso a usare la base di Incirlik alla fine di luglio, dopo una trattativa durata mesi. I due governi - secondo indiscrezioni - starebbero ora lavorando alla messa a punto di un memorandum of understanding che dovrebbe determinare i termini in base ai quali gli aerei turchi dovrebbero essere integrati nella campagna aerea contro l'Isis.

Ieri Ankara ha comunicato che sono stati espulsi dal paese oltre 700 'foreign fighters' che cercavano di entrare in Siria. In tutto il 2014 i presunti aspiranti jihadisti stranieri intercettati erano stati 520. Dall'inizio della guerra in Siria nel 2011 sono piu' di 1.800. Dal canto suo l'Isis continua a minacciare gli Stati Uniti. Secondo quanto riportato dalla Cbs, l'organizzazione potrebbe pubblicare una nuova lista di nomi e indirizzi email, con relative password, di militari e staff delle ambasciate Usa. La 'Hacking Division', la divisione hackeraggio dell'Isis, rivendica infatti di essersi infiltrata nei pc delle forze armate americane, conquistando l'accesso a foto, indirizzi, carte di credito di centinaia di persone nell'Esercito, nella Marina e al Dipartimento di Stato. Le autorita' Usa sono consapevoli della rivendicazione del cyberattacco e stanno verificando l'accuratezza.


La strage di Suruc

BULENT KILIC/AFP/Getty Images
I parenti e gli amici delle vittime fanno il segno della vittoria durante la cerimonia di tumulazione delle vittime di Suruc

La strage di Suruc

Gokhan Sahin/Getty Images
Sanliurfa, la tumulazione delle vittime della strage di Suruc

La strage di Suruc

ANSA FOTO
Un momento dei funerali delle vittime dell'attentato di Suruc.

La strage di Suruc

ANSA FOTO
I concitati momenti dopo l'esplosione che ha provocato 28 morti a Suruc

La strage di Suruc

ANSA FOTO
Suruc, il centro culturale colpito dai terroristi

La strage di Suruc

ANSA FOTO
Suruc, dopo la strage

La strage di Suruc

ANSA FOTO
Suruc, i soccorsi dopo la strage

24 luglio

16:00 - Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, ha illustrato la svolta che ha portato a colpire per la prima volta obiettivi jihadisti e ha anticipato che le operazioni antiterrorismo potrebbero durare "3 o 4 mesi" periodo durante il quale "il Paese non puo' assolutamente permettersi di rimanere senza governo", in riferimento alla necessità di formare il nuovo esecutivo. Dichiarandosi soddisfatto "per le misure e i provvedimenti presi", il presidente turco ha assicurato che "la lotta ad organizzazioni terroristiche, qualunque sia la loro matrice, va avanti". Sulla possibilità di nuove operazioni Erdogan non si è pronunciato, preferendo far presente che "nei 13 anni al potere" il suo partito "ha fatto tutto il possibile per pacificare l'area curda ed eliminare le organizzazioni terroristiche", un processo di pace il cui esito si è rivelato diverso da quello atteso "anche per gli sviluppi in Siria, che hanno ridato fiato a chi voleva l'indipendenza e vanificato i nostri sforzi".

13:30 - I raid degli F-16 turchi contro postazioni dell'Isis rappresentano "un passo diverso" che Ankara ha dovuto intraprendere a causa dei "cambiamenti nel nord della Siria": lo ha spiegato il presidente Recep Tayyip Erdogan, dopo che per la prima volta le forze turche hanno colpito obiettivi jihadisti. Erdogan ha confermato che la base aerea turca di Incirlik potrà essere impiegata dalla coalizione anti-Isis, sia pure "in una certa cornice" di regole. La nuova linea di Ankara arriva dopo che lunedi' scorso un kamikaze turco simpatizzante dell'Isis aveva fatto strage di 32 giovani a Suruc, nel sud della Turchia. Parlando con i giornalisti a Istanbul, Erdogan ha spiegato che c'e' stato "un primo passo" contro l'Isis e ha confermato di aver concordato con il presidente Usa, Barack Obama, di combattere insieme contro la minaccia del Califfato. Commentando le retate antiterrorismo lanciate dalle forze turche, il presidente turco ha assicurato che proseguiranno le "azioni decisive" contro l'Isis e i militanti curdi e di sinistra che ha avvertito che dovranno deporre le armi o "pagarne le conseguenze" (dopo le foto gli altri aggiornamenti)

12:17 - I raid turchi hanno distrutto tutti gli obiettivi dell'Isis che minacciavano il confine tra Siria e Turchia. Lo ha detto il premier turco, Ahmet Davutoglu, secondo quanto riferisce Al Arabiya.

10:00 - Tre caccia F-16 dell'aeronautica militare turca hanno bombardato tre obiettivi del gruppo jihadista Stato islamico in Siria facendo almeno 35 vittime. Lo ha reso noto l'ufficio del primo ministro Ahmet Davutoglu, confermando quanto riferito in precedenza da una fonte del governo. Il comunicato spiega inoltre che i caccia sono decollati dalla base aerea di Diyarbakir, nel sudest della Turchia, e negli attacchi (durati circa cinque minuti) hanno colpito due centri di comando dell'Isis e un "punto di raccolta". La fonte che aveva anticipato la notizia ha dichiarato che "i caccia turchi non hanno oltrepassato il confine turco nell'operazione" e hanno colpito bersagli oltre il confine vicino alla città turca di Kilis. Uno scontro a fuoco avvenuto ieri nella stessa zona aveva provocato la morte di un soldato e di un militante.

- Al via un'operazione antiterrorismo: sono più di 290 le persone arrestate nell'operazione antiterrorismo condotta dalle forze di sicurezza turche a Istanbul e in altre 16 province della Turchia. I blitz sono stati condotti contro militanti Isis e il Pkk. "Blitz simultanei sono stati condotti contro un alto numero di persone sospettate di preparare operazioni contro i civili", riferisce l'ufficio del premier. "In totale, sono state arrestate 297 persone, di cui 37 stranieri, appartenenti a gruppi terroristici".

- LEGGI ANCHE: La strage di Suruk e la strategia di Erdogan
- LEGGI ANCHE: La strage di Suruk e gli obiettivi dell'Isis

7:00 - Unlteriore svolta della Turchia dopo la strage di 32 giovani turchi a Suruc, al confine con la Siria ad opera dei miliziani dell'Isis e l'uccisione ieri di un soldato. Ankara, riferisce la Bbc, ha concesso l'uso della grande base aerea Usa di Incirlik, che dista soli 120 km dalla Siria, per consentire agli aerei da guerra Usa, ed anche ai jet britannici, di colpire le postazioni dello Stato Islamico.

L'accordo, dopo mesi di trattative, accelerate dagli ultimi eventi, è stato raggiunto mercoledì sera in una telefonata tra Barack Obama e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. L'uso di Incirlik, costruita dagli americani nel 1951 e che ospita truppe turche, americane e britanniche e decine di aerei da guerra, rappresenta una svolta nel strategia Usa contro Isis perchè è molto più vicina alla roccaforte di Isis come Raqqa ed è la più grande base Usa nella regione.

Usata contro Saddam Hussein nella I Guerra del Golfo del 1991 ma non nella II del 2003, finora il governo turco aveva sempre opposto un netto rifiuto alla base di Incirlik, nel sud-ovest del Paese, per far decollare gli aerei da guerra della coalizione internazionale a guida Usa che dallo scorso 23 settembre bombardano le roccaforti di Isis in Siria. Ora i due attacchi ad opera di Isis contro cittadini turchi hanno fatto apparentemente cambiare idea a Erdogan, finora accusato di aver invece favorito il gruppo del sedicente califfo Abu Bakr al Baghdadi pur di ottenere la caduta del suo ex amico, Bashar el Assad.

Ankara ha consentito a migliaia di combattenti invaghiti da Isis di attarversare la frontiera e, come testimoniato le immagini diffuse da quotidiano Cumhuriyet, facendo aver agli uomini di al Baghdadi armi, consegnate dagli 007 turchi.

6:50 - Blitz della polizia turca in 13 province: 251 persone sono state arrestate in quanto sospettate di sostenere jihadisti dell'Isis e miliziani curdi del Pkk. "Un totale di 251 persone sono state arrestate per appartenenza a gruppi terroristici", ha annunciato il governo di Ankara, in un comunicato. I raid delle forze di sicurezza sono arrivati all'indomani dell'attacco a un posto di confine, lungo la frontiera con la Siria, in cui jihadisti dell'Isis hanno ucciso un soldato e ne hanno feriti altri due. Solo a Istanbul sono stati eseguiti 140 blitz in 26 quartieri, in un'operazione alla quale hanno partecipato 5mila agenti, con elicotteri e forze speciali. Nelle stesse ore, tre caccia-bombardieri F-16 hanno colpito tre postazioni di Isis in Siria, senza violare lo spazio aereo di Damasco.  

Vita a Suruc - Turchia

BULENT KILIC/AFP/Getty Images
30 gennaio 2015. Un uomo taglia i capelli di un bambino curdo siriano nel campo rifugiati dell'UNHCR a Suruc, nella provincia di Sanliurfa, in Turchia.

Vita a Suruc - Turchia

BULENT KILIC/AFP/Getty Images
Suruc, provincia di Sanliurfa, Turchia, 27 gennaio 2015.

Vita a Suruc - Turchia

BULENT KILIC/AFP/Getty Images
Suruc, provincia di Sanliurfa, Turchia, 27 gennaio 2015.

Vita a Suruc - Turchia

BULENT KILIC/AFP/Getty Images
Suruc, provincia di Sanliurfa, Turchia, 27 gennaio 2015.

Vita a Suruc - Turchia

BULENT KILIC/AFP/Getty Images
Suruc, provincia di Sanliurfa, Turchia, 27 gennaio 2015.

Vita a Suruc - Turchia

BULENT KILIC/AFP/Getty Images
Suruc, provincia di Sanliurfa, Turchia, 27 gennaio 2015.

Vita a Suruc - Turchia

BULENT KILIC/AFP/Getty Images
Curdi a Suruc, provincia di Sanliurfa, Turchia

Vita a Suruc - Turchia

BULENT KILIC/AFP/Getty Images
Suruc, provincia di Sanliurfa, Turchia, 27 gennaio 2015.

Vita a Suruc - Turchia

BULENT KILIC/AFP/Getty Images
Suruc, provincia di Sanliurfa, Turchia, 27 gennaio 2015.

Vita a Suruc - Turchia

BULENT KILIC/AFP/Getty Images
Suruc, provincia di Sanliurfa, Turchia, 27 gennaio 2015.

Vita a Suruc - Turchia

BULENT KILIC/AFP/Getty Images
Suruc, provincia di Sanliurfa, Turchia, 27 gennaio 2015.

Vita a Suruc - Turchia

BULENT KILIC/AFP/Getty Images
Suruc, provincia di Sanliurfa, Turchia, 27 gennaio 2015.

Vita a Suruc - Turchia

BULENT KILIC/AFP/Getty Images
Suruc, provincia di Sanliurfa, Turchia, 27 gennaio 2015.

Vita a Suruc - Turchia

BULENT KILIC/AFP/Getty Images
Suruc, provincia di Sanliurfa, Turchia, 27 gennaio 2015.

Vita a Suruc - Turchia

BULENT KILIC/AFP/Getty Images
Suruc, provincia di Sanliurfa, Turchia, 27 gennaio 2015.

Vita a Suruc - Turchia

BULENT KILIC/AFP/Getty Images
Suruc, provincia di Sanliurfa, Turchia, 27 gennaio 2015.

Vita a Suruc - Turchia

Gokhan Sahin/Getty Images
20 ottobre 2014. L'esplosione di un'autobomba nella città curda di Kobane, in Siria, ad opera di terroristi suicidi dell'ISIS che si sono fatti esplodere contro una postazione dell'esercito curdo-siriano (People's Protection Unit - YPG). La foto è stata scattata da Suruc, sul confine turco-siriano, nella provincia di Sanliurfa.

Vita a Suruc - Turchia

BULENT KILIC/AFP/Getty Images
23 settembre 2014. Profughi curdi fuggiti dalla furia dei jihadisti dello Stato islamico in Siria, in cerca di salvezza sul confine con la Turchia, a Suruc, nella provincia di Sanliurfa.

Vita a Suruc - Turchia

22 settembre 2014. A Kurdish woman runs away from a water cannon during clashes with Turkish soldiers near the Syrian border after Turkish authorities temporarily closed the border, blocking young Syrian Kurds who had accompanied their families to safety inside Turkey from returning to the battlefront, on September 22, 2014 at the southeastern town of Suruc in Sanliurfa province. Turkey said on September 22 that some 130,000 people had flooded across its border from Syria as Kurdish fighters battled Islamic State group jihadists trying to capture a strategic town. AFP PHOTO/BULENT KILIC (Photo credit should read BULENT KILIC/AFP/Getty Images)

Vita a Suruc - Turchia

EPA/ULAS YUNUS TOSUN
28 ottobre 2014. Aziz Kadir, 12 anni, nell'officina di riparazioni di mezzi agricoli dove lavora con il padre. Guadagna 20 Lire turche alla settimana (circa 7 euro). Aziz viene da Minazara, vicino a Kobane, da dove è fuggito a Suruc con la famiglia. Uno dei suoi tre fratelli ha deciso di trasferirsi a lavorare in Libano. Il suo desiderio è di poter ritornare a scuola.

Vita a Suruc - Turchia

EPA/ULAS YUNUS TOSUN
23 ottobre 2014. Hamude Karhu, 11 anni, lavora in un negozio di vestiti per 20 lire turche alla settimana (7 euro). Prima che iniziasse il conflitto, stava per cominciare la quinta elementare. Suo padre, un ingegnere edile, è attualmente disoccupato. Hamude e i suoi tre fratelli lavorano per contribuire a pagare l'affitto della casa in cui ora vivono a Suruc.

Vita a Suruc - Turchia

EPA/ULAS YUNUS TOSUN
23 ottobre 2014. Bargin Efendi, 11 anni, lavora in un'officina di riparazioni, dove guadagna tra 1 e 5 Lire turche al giorno. Dopo aver pulito il negozio di prima mattina, serve il tè al suo capo e ai clienti. Ha dovuto fuggire a Suruc con la madre e i fratelli, mentre il padre vive e lavora in Libano. Bargin non ha mai dovuto lavorare prima d'ora e confessa che non gli piace farlo, ma non ha altra scelta perché deve dare aiuto economico ai suoi famigliari.

Vita a Suruc - Turchia

EPA/ULAS YUNUS TOSUN
28 ottobre 2014. Azad Muhammed, 13 anni, lavora da poco in un'autofficina, dove guadagna 20 Lire turche alla settimana (7 euro). Fa parte di una grande famiglia, ospitata in un campo per rifugiati. I genitori e i suoi 9 fratelli e sorelle sono fuggiti da Kobane. Suo padre, che lavorava nella perforazione di pozzi d'acqua, non ha trovato impiego a Suruc e Azad è l'unico membro della famiglia con un lavoro.

Vita a Suruc - Turchia

EPA/ULAS YUNUS TOSUN
23 ottobre 2014. Ferzad Habesi, 14 anni, lavora in un ristorante che vende pizza turca (Lahmacun). Guadagna 5 lire turche alla settimana (1,7 euro). Dopo l'inizio dei combattimenti la sua famiglia ha dovuto abbandonare il negozio di alimentari che gestiva a Kobane. I parenti che vivono a Suruc hanno offerto loro rifugio. Ferzab desidera moltissimo poter riprendere ad andare a scuola in Siria.

Vita a Suruc - Turchia

BULENT KILIC/AFP/Getty Images
Due bambini curdi in fuga dagli attacchi dei miliziani dell'ISIS in Siria arrivano a Suruc, nella provincia di Sanliurfa, sul confine con la Turchia.

Vita a Suruc - Turchia

EPA/ULAS YUNUS TOSUN
Un campo per i rifugiati siriani in Turchia (UNHCR)

Vita a Suruc - Turchia

EPA/SEDAT SUNA
Campo rifugiati nei pressi di Sanliurfa, Distretto di Suruc, Turchia, 1 ottobre 2014.

Vita a Suruc - Turchia

EPA/SEDAT SUNA
Campo rifugiati nei pressi di Sanliurfa, Distretto di Suruc, Turchia, 1 ottobre 2014.

Vita a Suruc - Turchia

EPA/SEDAT SUNA
Campo rifugiati nei pressi di Sanliurfa, Distretto di Suruc, Turchia, 1 ottobre 2014.

Vita a Suruc - Turchia

EPA/SEDAT SUNA
Campo rifugiati nei pressi di Sanliurfa, Distretto di Suruc, Turchia, 1 ottobre 2014.

Vita a Suruc - Turchia

EPA/SEDAT SUNA
Campo rifugiati nei pressi di Sanliurfa, Distretto di Suruc, Turchia, 1 ottobre 2014.

Vita a Suruc - Turchia

EPA/SEDAT SUNA
Campo rifugiati nei pressi di Sanliurfa, Distretto di Suruc, Turchia, 1 ottobre 2014.

Vita a Suruc - Turchia

EPA/SEDAT SUNA
Campo rifugiati nei pressi di Sanliurfa, Distretto di Suruc, Turchia, 1 ottobre 2014.

Vita a Suruc - Turchia

EPA/SEDAT SUNA
Campo rifugiati nei pressi di Sanliurfa, Distretto di Suruc, Turchia, 1 ottobre 2014.

Vita a Suruc - Turchia

EPA/SEDAT SUNA
Campo rifugiati nei pressi di Sanliurfa, Distretto di Suruc, Turchia, 1 ottobre 2014.

Vita a Suruc - Turchia

EPA/SEDAT SUNA
Campo rifugiati nei pressi di Sanliurfa, Distretto di Suruc, Turchia, 1 ottobre 2014.

Vita a Suruc - Turchia

EPA/SEDAT SUNA
Campo rifugiati nei pressi di Sanliurfa, Distretto di Suruc, Turchia, 1 ottobre 2014.

Vita a Suruc - Turchia

EPA/SEDAT SUNA
Campo rifugiati nei pressi di Sanliurfa, Distretto di Suruc, Turchia, 30 settembre 2014.

Vita a Suruc - Turchia

EPA/SEDAT SUNA
Campo rifugiati nei pressi di Sanliurfa, Distretto di Suruc, Turchia, 30 settembre 2014.

Vita a Suruc - Turchia

EPA/SEDAT SUNA
Campo rifugiati nei pressi di Sanliurfa, Distretto di Suruc, Turchia, 30 settembre 2014.

Vita a Suruc - Turchia

EPA/SEDAT SUNA
Campo rifugiati nei pressi di Sanliurfa, Distretto di Suruc, Turchia, 30 settembre 2014.

Vita a Suruc - Turchia

BULENT KILIC/AFP/Getty Images
Suruc, provincia di Sanliurfa, Turchia, 23 settembre 2014.

Vita a Suruc - Turchia

BULENT KILIC/AFP/Getty Images
Suruc, provincia di Sanliurfa, Turchia, 23 settembre 2014.

Vita a Suruc - Turchia

BULENT KILIC/AFP/Getty Images
Suruc, provincia di Sanliurfa, Turchia, 23 settembre 2014.

Vita a Suruc - Turchia

BULENT KILIC/AFP/Getty Images
Suruc, provincia di Sanliurfa, Turchia, 23 settembre 2014.

Vita a Suruc - Turchia

BULENT KILIC/AFP/Getty Images
Suruc, provincia di Sanliurfa, Turchia, 23 settembre 2014.

Vita a Suruc - Turchia

BULENT KILIC/AFP/Getty Images
Suruc, provincia di Sanliurfa, Turchia, 23 settembre 2014.

Vita a Suruc - Turchia

BULENT KILIC/AFP/Getty Images
Suruc, provincia di Sanliurfa, Turchia, 23 settembre 2014.

Vita a Suruc - Turchia

BULENT KILIC/AFP/Getty Images
Suruc, provincia di Sanliurfa, Turchia, 23 settembre 2014.

Vita a Suruc - Turchia

BULENT KILIC/AFP/Getty Images
Suruc, provincia di Sanliurfa, Turchia, 23 settembre 2014.

Vita a Suruc - Turchia

BULENT KILIC/AFP/Getty Images
Suruc, provincia di Sanliurfa, Turchia, 23 settembre 2014.

Vita a Suruc - Turchia

BULENT KILIC/AFP/Getty Images
Suruc, provincia di Sanliurfa, Turchia, 23 settembre 2014

Vita a Suruc - Turchia

BULENT KILIC/AFP/Getty Images
Suruc, provincia di Sanliurfa, Turchia, 23 settembre 2014.

Vita a Suruc - Turchia

BULENT KILIC/AFP/Getty Images
Suruc, provincia di Sanliurfa, Turchia, 23 settembre 2014

Vita a Suruc - Turchia

BULENT KILIC/AFP/Getty Images
Suruc, provincia di Sanliurfa, Turchia, 23 settembre 2014.

Vita a Suruc - Turchia

BULENT KILIC/AFP/Getty Images
Suruc, provincia di Sanliurfa, Turchia, 23 settembre 2014.

Vita a Suruc - Turchia

BULENT KILIC/AFP/Getty Images
Suruc, provincia di Sanliurfa, Turchia, 23 settembre 2014.

Vita a Suruc - Turchia

BULENT KILIC/AFP/Getty Images
Suruc, provincia di Sanliurfa, Turchia, 23 settembre 2014.

ALTRI ATTACCHI CONTRO LE FORZE ISIS

----------------

23 luglio

La Turchia ha fermato quest'anno quasi 600 sospetti militanti dell'Isis, di cui 102 sono stati arrestati. Lo ha detto il vicepremier turco Bulent Arinc. Finora, i cittadini turchi che si sono uniti ai jihadisti, inclusi quelli uccisi, sarebbero tra 1.000 e 1.300. Secondo i dati forniti dall'intelligence di Ankara, il totale dei 'foreign fighters' che combattono per l'Isis in Siria e Iraq è di circa 24mila, su un esercito stimato di 70mila miliziani al massimo. La lista nera dei sospetti aspiranti 'foreign fighters' a cui la Turchia vieta l'ingresso nel suo territorio per evitare che si uniscano all'Isis in Siria e Iraq e' stata aggiornata a 16mila nomi da 108 Paesi, metà dei quali provenienti da Medio Oriente e Nord Africa e un quarto da Europa e Nord America. Sono inoltre 1.600 gli stranieri di 83 Paesi espulsi dalla Turchia per sospetti legami con organizzazioni terroristiche.   

----------------

20 luglio

Il comandante militare delle operazioni nella provincia di Ninive, generale Najim al Jubouri, ha annunciato oggi l'uccisione di 108 guerriglieri dello Stato islamico e la distruzione di diverse postazioni utilizzate dagli estremisti per le loro azioni in varie aree della provincia.

In un comunicato stampa, l'ufficiale ha sottolineato che nelle ultime 48 ore i raid aerei della colazione internazionale guidata dagli Stati Uniti hanno colpito obiettivi nei distretti di Mosul, Tal Afar, Sinjar e Makmur. Nella nota, al Jubouri ha aggiunto che i bombardamenti hanno distrutto un convoglio dello Stato islamico composto di numerosi veicoli fra mezzi blindati e auto equipaggiate con mitragliatrici pesanti, raso al suolo 16 edifici e diverse rampe utilizzate dai terroristi per lanciare razzi. Mentre proseguono le operazioni militari nella provincia di Ninive, continua l'offensiva dell'esercito iracheno nella provincia occidentale di al Anbar, dove in questi giorni sono avvenuti violenti scontri fra forze di sicurezza e guerriglieri dello Stato islamico.

Ieri almeno 35 fra membri dell'esercito e miliziani della Mobilitazione popolare sciita sono morti nell'area di Ramadi, capoluogo della provincia in mano all'Is. Secondo quanto riferisce l'emittente televisiva Al Jazeera, gli scontri più violenti ieri si sono registrati ad est della città. Fonti dell'esercito sostengono invece di aver ucciso 25 miliziani jihadisti. Questi ultimi però sono riusciti a respingere l'offensiva, costringendo i militari alla ritirata verso il villaggio di Khaldia che si trova vicino alla base di al Jabbaniya, dove ha sede il comando dell'operazione in corso per la riconquista della provincia di al Anbar. 

L'Isis a Palmira

Un frame dal video dell'Isis che documenta l'esecuzione di 25 soldati siriani a Palmira nel 2015

L'Isis a Palmira

Un frame dal video dell'Isis che documenta l'esecuzione di 25 soldati siriani a Palmira

L'Isis a Palmira

Un frame dal video dell'Isis che documenta l'esecuzione di 25 soldati siriani a Palmira

L'Isis a Palmira

Un frame dal video dell'Isis che documenta l'esecuzione di 25 soldati siriani a Palmira

L'Isis a Palmira

Un frame dal video dell'Isis che documenta l'esecuzione di 25 soldati siriani a Palmira

L'Isis a Palmira

Un frame dal video dell'Isis che documenta l'esecuzione di 25 soldati siriani a Palmira nel 2015

L'Isis a Palmira

Un frame dal video dell'Isis che documenta l'esecuzione di 25 soldati siriani a Palmira

L'Isis a Palmira

Un frame dal video dell'Isis che documenta l'esecuzione di 25 soldati siriani a Palmira

L'Isis a Palmira

Un frame dal video dell'Isis che documenta l'esecuzione di 25 soldati siriani a Palmira

L'Isis a Palmira

Un frame dal video dell'Isis che documenta l'esecuzione di 25 soldati siriani a Palmira

L'Isis a Palmira

Un frame dal video dell'Isis che documenta l'esecuzione di 25 soldati siriani a Palmira nel 2015

L'Isis a Palmira

Un frame dal video dell'Isis che documenta l'esecuzione di 25 soldati siriani a Palmira

L'Isis a Palmira

Un frame dal video dell'Isis che documenta l'esecuzione di 25 soldati siriani a Palmira nel 2015

L'Isis a Palmira

Un frame dal video dell'Isis che documenta l'esecuzione di 25 soldati siriani a Palmira

L'Isis a Palmira

Un frame dal video dell'Isis che documenta l'esecuzione di 25 soldati siriani a Palmira

YOU MAY ALSO LIKE