Suning, debiti e conti del bilancio: 10 domande a Zhang sul futuro dell'Inter

I conti dell'Inter fanno discutere: debiti, passivo di bilancio e investimenti della società mascherati da finanziamento (con tassi di interesse) del socio di maggioranza Suning. Cosa succede al club nerazzurro? Perché i sogni di ritorno alla grandezza del passato si sono gelati con il passare dei mesi. Qual è la situazione economica e patrimoniale del club?

In un articolo il Sole 24 Ore ha prospettato addirittura che, numeri alla mano, si fatichi a comprendere come l'Inter possa aver superato le verifiche contabili delle Figc per l'iscrizione al campionato. Troppo pesanti i debiti e non ancora raggiunto l'equilibrio tra costi e ricavi.

L'Inter ha risposto con un comunicato nel quale ha ribadito la correttezza del proprio comportamento: "Bilancio di esercizio e consolidato contengono una serie di dati ed informazioni integrative rispetto a quelle riportate nell'articolo, previste dal Codice Civile e dalle norme di legge e regolamentari in materia di bilancio di società di calcio che dimostrano come le considerazioni esposte nell'articolo stesso siano fuorvianti nei fatti e nelle interpretazioni ledendo l'immagine del club che quotidianamente opera nel rispetto delle leggi italiane e delle norme regolamentari applicate dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio.

Il bilancio chiuso lo scorso 30 giugno, approvato prima dagli organi societari competenti e poi dalla assemblea dei soci ha superato la verifica della Co.Vi.So.C.

Il Club considera di primaria importanza il rispetto della legge e delle normative sulla predisposizione dei bilanci e tutelerà il proprio operato e la propria immagine in tutte le sedi opportune e competenti allo scopo di riconfermare che l'informativa finanziaria contenuta nel bilancio, nota integrativa e relazione sulla gestione è trasparente e veritiera".

Resta d'attualità la necessità che la proprietà cinese esca allo scoperto e spieghi quale progetto ha in mente per una delle società più storiche e vincenti del calcio italiano.

Anche alla luce degli ultimi eventi sportivi, tra un mercato chiuso senza spendere e con l'input dell'autofinanziamento e i paletti del Fair play finanziario da rispettare ma che rischiano di strangolare in culla il processo di crescita del club.

Il mercato invernale senza soldi

L'Inter ha chiuso il calciomercato invernale 2018 senza botti. Non è arrivato Pastore, bloccato dal divieto di Suning di fare spese extra, dopo che già erano sfumati Sturridge, Ramires, Lobotka e Donsah solo per fare i nomi più in vista accostati al club nel corso di un mese di trattative. I tifosi sono infuriati e chiedono alla proprietà cinese di far capire quali siano le reali intenzioni al di là del rispetto del Fair Play finanziario e dei vincoli cui l'Inter si è impegnata nel 2015.

Una situazione paradossale per un club in corsa per centrare il ritorno in Champions League che manca da sei stagioni e che l'arrivo di Suning sembrava aver rivitalizzato. Il gruppo di Nanchino si era presentato con grandi promesse, ma da sei mesi ha stretto i cordoni della borsa lasciando intendere di non aver volontà di investimento. Così il futuro nerazzurro diventa difficile da decifrare.

Erick Thohir e Zhang Jindong (secondo e terzo da sinistra) il giorno dell'annuncio dell'acquisizione dell'Inter da parte del gruppo SuningSTR/AFP/Getty Images

La strana parabola di Suning all'Inter

Zhang Jindong è azionista di maggioranza dell'Inter dal giugno 2016. Un anno e mezzo in cui la nuova proprietà è intervenuta sulla società con cambiamenti radicali nel management (via l'ax ad Bolingbroke e i dirigenti di estrazione inglese voluti da Eric Thohir dopo l'addio di Moratti) e sulla squadra. Uno sforzo che nella prima stagione non è stato coronato da risultati sufficienti in campo, ma che sotto la guida tecnica di Spalletti lascia sperare i tifosi in un ritorno nel giro della Champions League che manca dal 2011.

L'Inter è stato il primo grande club europeo rilevato da una multinazionale cinese con controllo della maggioranza. Anche per questo analizzare il modo di operare di Zhang e Suning è interessante. Dopo una partenza di grandi investimenti (spesso sbagliati) sul mercato, dal mese di luglio 2017 è arrivata la frenata con inversione di tendenza. 

Un blocco spiegato con esigenze di rispetto dei paletti del fair play finanziario (noti dal maggio 2015 ovvero dalla firma del settlement agreement con la Uefa) e con il controllo imposto dal Governo cinese agli investimenti nel calcio al di fuori dei propri confini. Un mix che pare aver spinto Zhang a ordinanare la ricetta dell'autofinanziamento immediato come strada di gestione dell'Inter col risultato di aver lasciato lacune nella rosa a disposizione di Spalletti impegnato nella caccia alla qualificazione alla prossima Champions League che significherebbe un salto deciso verso la sostenibilità finanziaria della società e un riavvicinamento all'elite del calcio europeo.

Come si può passare in 18 mesi dalla suggestione dei grandi top player alla difficoltà a trovare sul mercato anche un centrale difensivo di riserva a costi contenuti? La domanda apre a una serie di quesiti che rivolgiamo direttamente a Zhang Jindong e a Suning. La gestione fin qui è stata certamente positiva, visti i miglioramenti anche a carattere societario, ma che sarebbe utile chiarissero cosa hanno in mente per riportare in fretta l'Inter alla competitività da loro stessi evocata nelle settimane dello sbarco in Italia.

Dieci domande a Suning sul futuro dell'Inter

Domande che spaziano dall'aspetto finanziario a quello sportivo e che toccano i punti fondamentali nella programmazione dello sviluppo di un club. Che difficilmente può essere a costo zero, come insegna anche la parabola (in questo momento virtuosa) della Juventus post-Calciopoli. Ecco le nostre domande a Suning sul futuro dell'Inter:

1 - Cosa è accaduto nell'estate 2017 di così improvviso da rendere immediato un cambiamento radicale nell'impostazione della campagna di rafforzamento dell'Inter? - Perché si è passati dalla volontà di inseguire top player a una gestione 'minore' della fase di investimento nell'area tecnica? Il paventato controllo del Governo cinese sulle spese nel calcio al di fuori dei confini della Cina quanto ha inciso e quanto inciderà nei prossimi mesi?

2 - Nelle strategie del Gruppo Suning quale posto occupa l'Inter? Il ritorno nell'elite del calcio europeo è considerato più o meno importante dell'affermazione dello Jiangsu Suning nel calcio cinese e asiatico? La proprietà dove intende indirizzare i suoi sforzi maggiori?

3 - L'autofinanziamento come forma di gestione dell'Inter è un obiettivo a medio termine o viene considerata già oggi l'unica modalità operativa? Suning ritiene che il club oggi sia in grado di perseguirla senza rinunciare alla crescita tecnica ed economica o è disponibile a ulteriori supporti e investimenti che spingano la crescita dimensionale della società?

4 - Dopo la prima fase di acquisizione del club con aumento di capitale, Suning ha versato nell'Inter 298 milioni di euro tra il giugno 2016 e l'agosto 2017 sotto forma di 'finanziamento Soci' con tassi di interesse tra il 6,5% e il 7,7%. L'apporto di capitali in forma diretta nell'Inter è destinato a restare sotto questa forma o sono previste capitalizzazioni future? E la proprietà ha in programma di trasformare il credito accumulato in questi 14 mesi in capitale sociale senza esigerne la restituzione nel giugno 2019 come previsto al momento del finanziamento?

5 - Ad oggi l'Inter, tra finanziamento della proprietà, bond emesso nel mese di dicembre 2017 e altre voci ha un debito (al netto dei crediti) stimabile in oltre 700 milioni di euro. Nel bilancio 30/6/2017, prima del bond e senza conteggiare gli ulteriori 81 milioni immessi sotto forma di finanziamento soci, il conto debiti era di 637 milioni (165 di crediti). Suning lo ritiene un livello accettabile e che non necessiti interventi per la sua riduzione?

6 - Suning ritiene una priorità la definizione dei rapporti con Eric Thohir? Ritiene necessario arrivare a una rapida uscita dall'assetto societario del socio di minoranza anche alla luce dei patti parasociali che assegnano alla holding facente capo all'attuale presidente il diritto di veto su decisioni vitali per la gestione e lo sviluppo del club? 

7 - Qual è l'approccio nei confronti del Fair play finanziario? Perché nella prima estate si sono fatti investimenti in apparente contrasto con i vincoli sottoscritti nel settlement agreement e ora gli stessi vincoli vengono valutati così stringenti da chiudere lo spazio a qualsiasi forma di investimento tecnico non coperto da contemporanea cessione?

8 - Quanto programma di ricavare da accordi commerciali in Cina e Asia nei prossimi anni? Qual è la capacità di penetrazione del brand Inter? Nel bilancio al 30 giugno 2017 alla voce Sponsorship Regional il ricabo è stato di 74,808 milioni di euro con, però, una parte maggioritaria da parte correlata (Jiangsu Suning Sport Industry per sponsorizzazione Appiano Gentile e maglie di allenamento) e attraverso bonus al momento della firma (35 milioni complessivi). In quanto sono stimate le capacità di fatturato strutturale a questa voce anche sulla base dell'esperienza di altri grandi club?

9 - Qual è il piano in caso di mancata qualificazione alla Champions League? Esiste, nel caso, la necessità di avviare una serie di cessioni di top player a partire da Icardi o la proprietà è in grado di garantire una forma di intervento diretto o indiretto che colmi il mancato introito da partecipazione e diritti tv alla Champions?

10 - Entro quale arco temporale l'Inter deve tornare nella Top10 europea e mondiale come da programma iniziale? Il tasso di crescita dei top club è tale per cui il fatturato della 10° società (fonte Deloitte Football Money League) è salito del 74,8% nel quinquennio 2011-2016 (da 195 a 341 milioni di euro). A fronte di uno scenario in via di polarizzazione tra piccoli e grandi, Suning ritiene di poter confermare che l'obiettivo rimane l'ingresso nella Top10 nell'arco di 3-5 anni?

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