Inter, migliorano i conti. Rispettato il Fair play finanziario

Migliorano i conti dell'Inter e la cura cinese funziona. Almeno nell'immediato, con la previsione di un ulteriore incremento dei ricavi per il 2017. Non è ancora il tempo di sorridere, perché al 30 giugno 2016 il passivo rimane comunque considerevole (59,6 milioni), però il peggio sembra alle spalle e il -140,4 di un anno fa - record negativo nella storia del club - è un ricordo. Crescono i ricavi (186,4 milioni al netto dei player trading e 241,4 considerate le plusvalenze), scendono i costi (da 316,6 a 260,2 milioni) e rimane positivo l'Ebitda che, tradotto, significa che l'Inter sembra aver imboccato la strada del risanamento.

Non è ancora una battaglia vinta, anche se l'amministratore delegato Bolingbroke può dire di aver centrato i paletti del fair play finanziario ("E per il 2017 sarà una sfida dura arrivare al break-even ma possiamo farcela"), ma il miglioramento è considerevole. Resta il peso dei debiti, 488 milioni che in parte saranno ristrutturati a breve sotituendo il finanziamento da 230 con Goldman Sachs con una nuova operazione da 300 milioni. Le trattative sono in fase avanzata.

Crescono i ricavi e il peso delle plusvalenze

Crescono i ricavi e la fetta più consistente rimane quella dei diritti tv con 89,6 milioni di euro pur scontando la mancata partecipazione a manifestazione Uefa. E' la parte più importante di una torta in cui fanno segnare un aumento anche le voci commerciali (45 milioni +20,7%) e i ricavi da gara. San Siro ha fatto il record  di presenze per la serie (45.538 spettatori per gara), sono aumentati gli abbonamenti e torunée e amichevoli hanno consentito di incassare 4,2 milioni.

Decisive, però, le plusvalenze fatte segnare sul mercato. La cessione di Kovacic al Real Madrid ne è valsa una da 21,3 milioni che, unita agli 8,7 di Guarin in Cina, ha portato gli effetti benefici del player trading a livelli da primato. Stabili i costi per il personale tesserato: 99,6 milioni contro i 97,8 di un anno fa. 

Anche i cinesi prestano soldi (e Thohir si fa pagare)

La lettura del bilancio riserva, però, anche qualche sorpresa meno gradita. Ad esempio alla voce finanziamenti dei soci verso il club, i famosi prestiti di Thohir che avevano suscitato critiche da Moratti e dai tifosi. Si scopre che il magnate indonesiano si è fatto rimborsare interamente la cifra messa a disposizione nel corso dei suoi tre anni, compresi gli interessi che aveva sempre garantito sarebbero rimasti patrimonializzati nella società.

E Suning? Ha messo in sicurezza i conti, ma anche i cinesi usano la leva del finanziamento. Complessivamente sono 180 i milioni iniettati così nel bilancio (140 dopo il 30 giugno 2016) con un tasso del 7,7%, inferiore a quello di Thohir ma comunque non a buon prezzo. Cosa faranno poi? Resteranno nel club o saranno riscossi come per Thohir)

Lo sviluppo futuro sarà commerciale

Suning continuerà a investire nell'Inter dopo averla messa in sicurezza. La previsione di bilancio per il 2017 è riuscire a contrarre ulteriormente in passivo fino a -23,9 milioni di euro. Come? Intanto in questa stagione la squadra sta partecipando all'Europa League che garantisce introiti sia dal botteghino che per diritti tv, poi si passerà alle voci commerciali. Le partnership con Suning, che è una potenza del retail in Asia, potranno portare un incremento fino a 50-60 milioni all'anno in sponsorizzazioni.

Nel giro di qualche settimana l'Inter sarà dotata di un ufficio di gestione a Nanchino per curare gli interessi in tutta l'area. Entro la fine dell'anno le Academy in Cina arriveranno al numero di 10. Poi c'è il sogno di centrare la qualificazione alla Champions League che, da sola, permetterebbe ai conti del club di fare un balzo avanti considerevole.

Thohir e il futuro dentro l'Inter

Ultimo capitolo, il futuro di Thohir e della composizione azionaria dell'Inter. Non è scontato che il magnate indonesiano, oggi presidente del club pur avendo solo il 31% delle azioni, sia destinato ad uscire in breve tempo. Suning ha ribadito la fiducia nal partner con cui intrattiene rapporti commerciali non solo in Italia, legati al calcio, ma anche in Asia in altri settori.

Moratti, che vorrebbe rientrare proprio rilevando le quote di Thohir, al momento rimane alla finestra. Non è detto che sia per sempre, ma il modo distaccato con cui ha commentato le ultime vicende segnala un momento di riflessione e, forse, scarsa condivisione dell'operato della società.

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