Indonesia: il dramma dei migranti come nel Mediterraneo

I mari del sud-est proprio come il Mediterraneo, anche se l'emergenza non è affrontata esattamente nello stesso modo: circa 800 migranti sono stati salvati dalle onde e fatti sbarcare sulle coste dell'Indonesia, mentre altri barconi sovraccarichi di genete e abbandonati dagli scafisti sono state respinti al largo nonostante gli appelli dell'Onu.

Tra soccorsi e respingimenti
Dopo la stretta della Thailandia contro i trafficanti di uomini, l'Indonesia è diventata la prima tappa dei viaggi della speranza, su cui speculano le organizzazioni criminali, di tanti musulmani Rohingya perseguitati in Birmania e Bagladesh. "L'ultima informazione è che abbiamo circa 794 persone trovate in mezzo al mare e portate a riva dai pescatori. Ora sono in un deposito vicino al porto, come sistemazione temporanea", ha dichiarato all'agenzia Reuters Khairul Nova, delle forze di ricerca e soccorso di Langsa. 

Altri mari, stesse immagini

Ansa

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Alcuni profughi musulmani soccorsi


Altri due barconi e una nave sono però stati respinti in mare dalla marina indonesiana, mentre - secondo quanto riferito da una radio di Bangkok - un'imbarcazione con 400 migranti è stata allontanata dalla Thailandia e sta facendo rotta sempre verso l'Indonesia.

Stanziato un milione di dollari, però...
Diverse agenzie intergovernative e organizzazioni internazionali hanno chiesto ai governi della zona di non respingere i migranti, prestando loro soccorso in attesa di trovare poi loro una destinazione definitiva, è la stessa Onu ha chiesto che i governi rispettino i loro obblighi, salvando le persone in mare e "tenendo confini e porti aperti", ma gli appelli rimangono assai spesso inascoltati. E questo anche a dispetto del fatto che l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) ha recentemente sbloccato un milione di dollari per aiutare i Paesi della regione a fornire cibo, acqua e medicine ai migranti salvati.

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