Incendio di Londra, l'indagine aperta da Theresa May e le possibili cause

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Quel che rimane della Grenfell Tower, Londra, 15 giugno 2017.
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Vigili del fuoco ispezionano i detriti ai piedi della Grenfell Tower, Londra, 15 giugno 2017.
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Quel che rimane della Grenfell Tower che continua a fumare, Londra, 15 giugno 2017.
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Vigili del fuoco ispezionano i detriti ai piedi della Grenfell Tower, Londra, 15 giugno 2017.

Il mostro di fuoco della Grenfell Tower non divampa più, immobile e brutalmente annerito soprattutto nei suoi piani più alti, lugubre luogo di morte (finora 17 i morti, ma il numero è destinato ad aumentare). A divampare ora sono le polemiche. Con Theresa May che, nel suo mese più difficile, annuncia un'inchiesta pubblica.

L'impegno di Theresa May

Brucia la rabbia della gente del quartiere, che parla di tragedia annunciata. Scotland Yard ha aperto un'indagine penale, senza precisare per ora i reati ipotizzati, che possono andare dalla negligenza criminale, alla violazione di norme di sicurezza fino a eventuali ipotesi dolose al momento non avanzate.

Theresa May, che pur rimanendo concentrata sulla tragedia della Grenfell Tower parallelamente porta avanti i colloqui con gli unionisti nordirlandesi del Dup per il sostegno al suo nuovo governo, ha ordinato "un'indagine pubblica indipendente" sull'incendio. Dopo il recente attentato di Londra e la sconfitta elettorale, per lei sono giorni da incubo.

"Adesso le persone vogliono risposte ed è assolutamente giusto; per questo ordino oggi un'inchiesta pubblica completa su questo disastro: le persone meritano risposte, l'inchiesta gliele darà", ha detto la leader conservatrice a 48 ore dal rogo, esploso nella notte tra il 13 e il 14 giugno. "Dobbiamo capire cosa sia accaduto. Lo dobbiamo alle famiglie, alle persone che hanno perso i loro cari, a chi ha perduto degli amici o la casa in cui viveva". 

Ha anche garantito che decine di famiglie rimaste senza un tetto a causa della sciagura saranno "rialloggiate a Londra", con l'aiuto delle autorità.

La visita "privata" di Theresa May alla Grenfell Tower

Il primo ministro del Regno Unito il 15 giugno si è recata sul luogo della tragedia, nel quartiere di North Kensington. Ha parlato con il personale addetto all'emergenza ma si è rifiutata di incontrare i sopravvissuti. La sua sarebbe stata una "visita privata" e poco empatica, a differenza di quella dell'avversario politico, il laburista Jeremy Corbyn, che si è fermato a confortare i residenti. 

La decisione è stata presa a causa di "ragioni di sicurezza", è stato detto, ma i residenti della Grenfell sono furiosi che non si sia fermata ascoltare le loro preoccupazioni.

Theresa May parla con la responsabile dei Vigili del fuoco di Londra Dany Cotton, Grenfell Tower, Londra, 15 giugno 2017.TOLGA AKMEN/AFP/Getty Images

Le possibili cause e i dubbi sulla sicurezza

Sulle cause del rogo non ci sono novità, ma sono tante le domande levatesi sulla sicurezza dell'edificio. Alcuni residenti sostengono che l'allarme non sia suonato; inoltre è emerso che nel 2013 l'associazione dei residenti Grenfell Action Group aveva denunciato rischi di sicurezza proprio per i casi di incendio.  

Finisce sotto accusa il rivestimento del grattacielo di 24 piani, ospitante 120 appartamenti e tra le 400 e le 600 persone. Dalle prime ricostruzioni è emerso che i pannelli isolanti, formati da due fogli di alluminio con uno strato interno di polietilene applicati con la ristrutturazione del 2015, non sarebbero del tutto ignifughi e potrebbero essere la causa della rapida propagazione delle fiamme su tutti i lati del grattacielo e fino ai piani più alti.    

Non solo: Newsnight, un programma della Bbc, ha rivelato che lo stesso rivestimento copriva edifici teatro di incendi in Francia, negli Emirati Arabi e in Australia e in tutti quei casi il rogo aveva finito per avvolgere tutta la struttura.

Per di più, nei documenti relativi ai progetti di ristrutturazione della Grenfell Tower, non ci sarebbe traccia di barriere tagliafuoco che avrebbero dovuto proteggere i residenti in caso di incendio.

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