Imu e i comuni? Il Governo ci obbliga al falso in bilancio - La testimonianza del sindaco di Varese

Mancano ormai meno di due settimane alla prima scadenza per l’acconto dell’Imu , e si vanno sempre più definendo le aliquote che i vari Comuni applicheranno sul proprio territorio. Dai primi numeri che cominciano a circolare, è chiaro che la maggior parte dei sindaci ha preferito lasciare invariata l’aliquota sulla prima casa, applicando aumenti minimi. In questo senso uniche eccezioni sono Roma e Napoli, dove è stata portata allo 0,5%, e Torino, che detiene il poco invidiabile record dell’aliquota più alta, a quota 0,575. La scure dei rialzi si è invece abbattuta con forza sulla seconda casa per la quale la maggior parte dei Comuni ha optato per l’aumento massimo, fissandola a quota 1,06%.

Tutto ciò però  potrebbe non servire comunque a far quadrare i conti dei Comuni che, nel tentativo di tenere bassa l’aliquota sulla prima casa, rischiano di ritrovarsi a breve con i bilanci sballati. A lanciare l’allarme è Attilio Fontana, sindaco di Varese e Presidente dell’Anci Lombardia, che per questa situazione individua però un responsabile unico: il governo.

Sindaco Fontana, voi sindaci state facendo i primi conti sul gettito dell’Imu. Quali sono i risultati?
Dalle nostre simulazioni risulta che a fine luglio potremmo ritrovarci con cifre nettamente inferiori a quelle previste dal governo, e che in questi giorni però noi stiamo comunque mettendo a bilancio.

Significa che state facendo affidamento su soldi che non incasserete mai?
Esattamente. Potremmo dire, senza troppi giri di parole, che il governo ci sta obbligando a fare una sorta di falso in bilancio. In questo senso c’è infatti una legge che ha previsto un determinato gettito per l’Imu e che ci impone determinate scelte, ma noi già sappiamo che non sarà così.

A quanto ammonterebbe il buco?
Secondo alcuni calcoli all’appello mancheranno almeno 2,5 miliardi di euro. Ma circolano stime ancora più allarmanti, che indicano in 4-5 miliardi di euro il mancato gettito sull’Imu. Con il risultato che i bilanci di molti Comuni potrebbero andare a gambe all’aria.

Ma allora perché fin d’ora non avete elevato anche l’aliquota sulla prima casa? Una scelta certo impopolare ma che avrebbe salvato i vostri conti.
E perché mai avremmo dovuto farlo? Se lo Stato centrale ci fornisce determinati conteggi e ci dice che applicando queste aliquote dovremmo starci dentro, perché avremmo dovuto inimicarci le cittadinanze alzando le aliquote, in particolare quelle sulla prima casa? Il problema quindi sta a monte, e cioè nelle stime di gettito che il governo ha fatto e che già fin d’ora si sa che non potranno essere rispettate.

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