Il futuro dell'Inter tra sogni e austerity

A leggere i giornali sembra che all'improvviso Moratti abbia deciso di tornare a puntare sull'Inter come faceva un tempo: budget (quasi) illimitato, caccia a talenti capaci di infiammare i tifosi e ambizioni da top club. Una fotografia lontana milioni di euro dalla realtà e che nemmeno il possibile ingresso in società di un socio straniero di minoranza potrà mutare. E' vero che l'operazione Saras consente al presidente nerazzurro di fare il pieno di liquidità, però i conti della società sono tali da non permettere alcun volo di fantasia.

Anche per questo non è impossibile escludere una o più partenze dolorose in estate. Il bilancio 2011-2012 (l'ultimo con introiti dalla Champions League) si è chiuso con un drammatico -77 milioni di euro. Quello che arriverà a consuntivo il prossimo 30 giugno è avviato a un passivo intorno ai 50 milioni di euro e c'è la prospettiva di una seconda stagione consecutiva senza gli introiti della Champions League che, non a caso, nei mesi scorsi Moratti aveva definito "questione di sopravvivenza".

Se davvero il Barcellona ha pronto un assegno da 30 milioni di euro per Handanovic, insomma, l'Inter ci penserà. Eccome. E lo stesso vale per altri pezzi 'pregiati' della rosa. Soldi che serviranno per limitare il passivo di bilancio e in parte saranno reinvestiti sul mercato dove ci sono un paio di punti fermi: la riconferma di Stramaccioni e la volontà di cambiare qualcosa a livello dirigenziale. I rumors da Parigi sul divorzio tra Leonardo e gli sceicchi portano dritti proprio alle stanze di Corso Vittorio Emanuele, non necessariamente per sostituire Branca. Il ruolo potrebbe essere quello di plenipotenziario con poteri su tutte le aree del club.

Poi ci sono i colpi già programmati e messi a segno: Campagnaro e Andreolli a parametro zero per la difesa, Laxalt per il centrocampo e Icardi (valutazione intorno ai 13 milioni di euro) per l'attacco. Basta? No, la rivoluzione sarà più profonda e toccherà almeno quattro ruoli: un difensore laterale destro, un centrocampista di qualità, un attaccante esterno e (se parte Handanovic) un portiere.

In lizza per un posto nel quartetto difensivo ci sono Sime Vrsaljko, 21enne della Dinamo Zagabria, e Martin Montoya, 22 anni prodotto della Masia del Barcellona che non trova spazio essendo chiuso da Dani Alves. Potrebbe essere messo sul piatto in caso di trattativa per Handanovic coinvolgendo anche Alexis Sanchez (24 anni): però la cessione del portiere avrebbe senso solo a fronte di un incasso importante dal punto di vista economico per i motivi già spiegati in precedenza.

Per il ruolo di regista il nome dell'ultima ora è Lucas Biglia, 27enne dell'Anderlecht che si iscrive in una lista comprendente l'eterno Paulinho, il cui costo è però proibitivo adesso come lo era a gennaio, e il brasiliano del Porto Fernando. Tra i sogni ci sarebbe anche il 20enne del Siviglia Geoffrey Kondogbia reduce da una stagione brillante e per questo nel mirino di molti club in Europa.

Per l'esterno offensivo c'è davvero spazio per tutto e il contrario di tutto. Potesse spendere senza problemi forse Moratti tornerebbe su un vecchio pallino come Aaron Lennon del Tottenham. Siccome non può farlo e arrivare a Sanchez è difficilissimo, meglio ripiegare su due soluzioni interne: Victor Ibarbo, 22 anni del Cagliari che è però bottega cara e il catanese Papu Gomez, su cui gli occhi sono puntati da tempo anche se non è ancora stata intavolata una vera e propria trattativa.

Poi tornerà qualche giovane come Longo, altri proveranno a essere valorizzati (Benassi) con l'attenzione a non ripetere gli errori di questa stagione a partire dalla cessione affrettata di Livaja all'Atalanta nel mese di gennaio. Molto dipende dal budget e tanto anche da quale tipo di annata dovrà affrontare l'Inter. Con o senza Europa League? Nel primo caso i numeri dovranno essere maggiori di quelli a disposizione di Stramaccioni quest'anno. Altrimenti meglio tagliare e allora il gioco delle ipotesi può ripartire da zero. O quasi.

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