Raid in Siria
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Siria: è Khorosan il nuovo nemico degli Stati Uniti

I raid effettuati dagli Stati Uniti in Siria hanno colpito 14 postazioni degli jiahdisti sunniti dello Stato Islamico (Isis) ma anche otto postazioni del meno noto ma estremamente pericolso gruppo qaedista 'Khorasan', sospettato di preparare un imminente attacco contro gli interessi americani ed europei, anche reclutando shahid occidentali. Questo gruppo e la sua guida, il 33enne Muhsin al Fadhli, sarebbero, secondo l'intelligence americana, un pericolo assai più serio dell'Isis in territorio statunitense. E punterebbero, sempre secondo la Cia, a realizzare un nuovo 11 settembre colpendo al cuore gli Stati Uniti così come Osama Bin Laden fece nel 2001.

L'obiettivo di Khorasan
Le differenze tra i due gruppi (Isis e Khorosan) sono notevoli. L'Isis punta a creare un califfato tra Iraq e Siria, ma per ora, non sembra essere intenzionato a esportare la jihad fuori da quel territorio ben delimitato. Al Fahdi è invece un seguace della dottrina di Al Qaeda secondo la quale il Grande Nemico, l'America, deve essere colpita ovunque: dentro e fuori i suoi confini.

In Siria e Iraq Khorasan punterebbe anche a sottrarre all'Isis (fatta salva la possibilità di alleanze tattiche in funzione antiamericana) gli occidentali convertiti all'Islam che si recano in Medioriente per combattere per il califfato. Il motivo è semplice: vuole addestrarli all'uso degli esplosivi e poi rimandarli in Europa o negli Stati Uniti per compiere degli attentati.

Le prime immagini dei bombardamenti in Siria

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Il fumo sale dal villaggio siriano di Jubata al-Khashab bombardato da un aereo da caccia , 23 settembre 2014

Le prime immagini dei bombardamenti in Siria

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Un missile lanciato dalla portaerei USS George HW Bush (CVN 77). Golfo Arabico, 23 settembre 2014

Le prime immagini dei bombardamenti in Siria

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Un F / A-18E Super Hornet e un F / A-18F Super Hornet si preparano all' attacco. Golfo Arabico, 23 settembre 2014

Le prime immagini dei bombardamenti in Siria

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Gli Stati Uniti e le forze alleate lanciato attacchi aerei contro i militanti dello Stato islamico in territorio siriano. Golfo Arabico, 23 settembre 2014

Le prime immagini dei bombardamenti in Siria

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Un combattente tra le rovine del bombardamento in Siria del 22 settembre

Le prime immagini dei bombardamenti in Siria

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Aleppo, Siria , settembre 2014

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Raid contro una postazione ribelle a Jubata al-Khashab

Le prime immagini dei bombardamenti in Siria

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Profughi siriani in fuga dalla guerra, in attesa al confine tra Siria e Turchia, nei pressi di Sanliurfa, nel distretto di Suruc.

Le prime immagini dei bombardamenti in Siria

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Un bambino Yazidi in un campo profughi nel nord dell'Iraq

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Una bambina Yazidi in un campo del nord dell'Iraq dopo l'offensiva dell'Isis

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Manifestanti kashmiri mostrano una bandiera dell'Isis

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Campo profughi nel nord dell'Iraq a Erbil

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Campo di rifugiati curdo a Arbil, Iraq

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Soldati iracheni cantano slogan contro Isis

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Portesta a Berlino contro Isis

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Milizie sciite del clerico Moqtada al-Sadr contro Isis

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Combattente del Pkk curdo contro Isis

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Supporter del partito iracheno al-Fadila

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Milizie sciite a Amerli

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Un combattente sciita di Moqtada al Sadr contro Isis

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Un combattente sciita di Moqtada al-Sadr a Najaf in guerra contro Isis

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Combattente peshmerga a Mosul

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Uno degli ostaggi turchi nelle mani di Isis riabbraccia i familiari dopo la liberazione

Le prime immagini dei bombardamenti in Siria

Roberto Catania
NIKON D750 - E' una full-frame dal prezzo non proibitivo (2190 euro, solo corpo) che va a inserirsi fra la D610 e la D810. Il sensore FX da 24 megapixel è la chiave di volta intorno alla quale è stata costruita una macchina leggera nel peso (750 grammi) ma robusta nella dotazione. Sugli scudi l’ampiezza della sensibilità (da 100 ai 12.800 ISO, estendibili fino a 50–51.200 ISO equivalenti), la velocità di scatto (fino a 6,5 fps) e il precisissimo sistema AF da 51 punti (di cui 15 a croce). Una reflex a pieno formato che piacerà agli amanti degli scatii al crepuscolo, dunque, ma anche a tutti coloro che pretendono da una macchina di nuova generazione una marcia in più sul piano delle prestazioni video e della connettività a bordo macchina. La possibilità di registrare filmati in Full HD a 50p e 60p e il Wi-Fi integrato, rappresentano in questo senso una garanzia per il futuro.

Le prime immagini dei bombardamenti in Siria

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John Cantlie nel video diffuso da Isis

Le prime immagini dei bombardamenti in Siria

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Le prime immagini dei bombardamenti in Siria

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Dibis, Iraq, 15 settembre 2014.

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Dibis, Iraq, 15 settembre 2014.

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Dibis, Iraq, 15 settembre 2014.

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Dibis, Iraq, 15 settembre 2014.

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Dibis, Iraq, 15 settembre 2014.

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Dibis, Iraq, 15 settembre 2014.

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Dibis, Iraq, 15 settembre 2014.

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Dibis, Iraq, 15 settembre 2014.

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Dibis, Iraq, 15 settembre 2014.

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Dibis, Iraq, 15 settembre 2014.

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Dibis, Iraq, 15 settembre 2014.

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Dibis, Iraq, 15 settembre 2014.

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Il fermo immagine del video tratto da Site mostra i momenti precedenti l'esecuzione del giornalista inglese David Cawthorne Haines, 14 settembre 2014.

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David Haines nel video della sua decapitazione

Le prime immagini dei bombardamenti in Siria

ANSA FOTO
Massacro dell'Isis in Iraq

La carriera di un terrorista
Il piano di Muhsin al Fadhli è molto lucido. Mentre tutti gli occhi sono puntati sull'Isis, lui, con Khorasan, vuole infliggere un colpo mortale agli Stati Uniti. Benché molto giovane, lo yemenita è sempre stato ai vertici di Al Qaeda. Pochi fedelissimi erano stati messi al corrente dell'attacco alle Torri Gemelli da parte di Bin Laden; lui era uno di quelli. E aveva solo 19 anni.

Dopo l'11 settembre, al Fadhli ha fatto carriera. Ha combattuto in Afghanistan, Cecenia e in Iraq. Era diventato così famoso che George W, Bush inserì il suo nome in un discorso del 2005. Poi si è eclissato. L'intelligence americana però non ha perduto del tutto le sue tracce. Sapeva che al Fadhli era impegnato nel reclumento di combattenti in Pakistan e in Afghanistan.

Ora, la sua tattica lo ha portato a fare il contrario: arruolare miliziani islamici in Medioriente per usarli negli Usa. A Washington ne sono sicuri. Se c'è qualcuno che vuole un nuovo 11 settembre è proprio lui, il famoso capo di Khorasan.

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