I consigli di scrittura di Charles Bukowski

Uscirà il prossimo 27 agosto in inglese On Writing (edito HarperCollins), una raccolta di lettere, disegni, brevi scritti e messaggi attraverso i quali Charles Bukowski ha raccontato il suo modo di lavorare e come funzionavano i suoi meccanismi di scrittura.

Non è un saggio organico, come l’omonimo lavoro di Stephen King del 2000, ma un’antologia postuma della nutrita corrispondenza che l’autore di Post Office intrattenne con editori, amici e colleghi scrittori.

Questo volume, che esce a dieci giorni di distanza da quello che sarebbe stato il novantacinquesimo compleanno di Bukowski (16 agosto 1920), potrebbe non solo attirare gli ammiratori più appassionati dello scrittore americano, ma anche gli studiosi interessati a capire i modus operandi di un autore che, a modo suo, ha creato un importante immaginario letterario.

Nell’attesa di vedere pubblicato anche in Italia On Writing, ecco una poesia di Charles Bukowski dedicata proprio a chi vuole cimentarsi nella scrittura, tratta dal volume E così vuoi fare lo scrittore? (Guanda).

E così vuoi fare lo scrittore?
Se non ti esplode dentro
a dispetto di tutto,
non farlo.
a meno che non ti venga dritto dal
cuore e dalla mente e dalla bocca
e dalle viscere,
non farlo.
se devi startene seduto per ore
a fissare lo schermo del computer
o curvo sulla
macchina da scrivere
alla ricerca delle parole,
non farlo.
se lo fai solo per soldi o per
fama,
non farlo.
se lo fai perché vuoi
delle donne nel letto,
non farlo.
se devi startene lì a
scrivere e riscrivere,
non farlo.
se è già una fatica il solo pensiero di farlo,
non farlo.
se stai cercando di scrivere come qualcun
altro,
lascia perdere.

se devi aspettare che ti esca come un
ruggito,
allora aspetta pazientemente.
se non ti esce mai come un ruggito,
fai qualcos’altro.
se prima devi leggerlo a tua moglie
o alla tua ragazza o al tuo ragazzo
o ai tuoi genitori o comunque a qualcuno,
non sei pronto.

non essere come tanti scrittori,
non essere come tutte quelle migliaia di
persone che si definiscono scrittori,
non essere monotono o noioso e
pretenzioso, non farti consumare dall’auto-
compiacimento.
le biblioteche del mondo hanno
sbadigliato
fino ad addormentarsi
per tipi come te.
non aggiungerti a loro.
non farlo.
a meno che non ti esca
dall’anima come un razzo,
a meno che lo star fermo
non ti porti alla follia o
al suicidio o all’omicidio,
non farlo.
a meno che il sole dentro di te stia
bruciandoti le viscere,
non farlo.

quando sarà veramente il momento,
e se sei predestinato,
si farà da
sé e continuerà
finché tu morirai o morirà in
te.

non c’è altro modo.

e non c’è mai stato.

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