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Hong Kong: la quiete prima della tempesta?

Situazione di relativa calma a Hong Kong dopo che il governatore Leung Chun-ying ha annunciato che, pur escludendo qualsiasi atto di dimissioni, è pronto a dialogare con gli studenti che - appoggiati da tanti comuni cittadini - stanno dimostrando da giorni per una maggiore democrazia in quella che sino alla metà del 1997 era una “felice” colonia britannica.


Le immagini della protesta a Hong Kong

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Nel Distretto centrale degli affari di Sydney, in Australia, alcuni delle migliaia di post-it attaccati sulla facciata della Hong Kong House, su cui si leggono parole di sostegno ai manifestanti per la democrazia in piazza contro Pechino nell'ex colonia britannica.

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Hong Kong, 30 settembre 2014. Le luci dei telefoni cellulari dei manifestanti illuminano la notte.

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Hong Kong, 30 settembre 2014. I telefoni cellulari dei manifestanti che sfilano sotto la pioggia.

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Hong Kong, 30 settembre 2014. Migliaia di manifestanti sfilano sotto la pioggia.

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Hong Kong, 30 settembre 2014. Migliaia di manifestanti sfilano sotto la pioggia.

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Hong Kong, 30 settembre 2014. Accanto a un manifestante intendo a leggere un libro in un momento di riposo, su un cartello si legge "Giorno 4. Stare calmi e andare avanti".

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Hong Kong, 30 settembre 2014. Su un autobus parcheggiato nel distretto di Mong Kok si legge "Quel che non ti uccide ti rende più forte".

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Hong Kong, 30 settembre 2014. Nel distretto di Mong Kok, degli ombrelli disegnati sulla strada riempiti di post-it gialli con frasi pro-democrazia.

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Hong Kong, 30 settembre 2014. Lungo una strada del distretto di Mong Kok si legge "Abbiamo bisogno di un po' d'amore qui".

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Hong Kong, 30 settembre 2014. Un momento della protesta notturna, durante un forte temporale.

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Hong Kong, 30 settembre 2014. I manifestanti visti dall'alto.

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Hong Kong, 30 settembre 2014. Migliaia di manifestanti durante la protesta notturna, sotto un forte temporale.

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Hong Kong, 30 settembre 2014. I manifestanti visti dall'alto.

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Hong Kong, 30 settembre 2014. I manifestanti cantano canzoni e agitano i loro cellulari dopo la fine del temporale.

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Hong Kong, 30 settembre 2014. I manifestanti cantano canzoni e agitano i loro cellulari dopo la fine del temporale.

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Hong Kong, 30 settembre 2014. Un manifestante posa accanto a uno striscione che chiede democrazia.

Le parole votate almeno apparentemente alla distensione di Leung Chun-ying trovano però poco riscontro nelle casse di proiettili di gomma scaricate nelle ultime ore dalle forze dell’ordine davanti alla sede del Governo, con l’allarme per l’evolversi della situazione ormai apertamente manifestato anche dall’Unione Europea: "Siamo preoccupati per gli eventi a Hong Kong e stiamo monitorando attentamente gli sviluppi", ha infatti affermato il Servizio diplomatico europeo in un comunicato.

Timori rafforzati da un’editoriale pubblicato nell’edizione odierna de Il Quotidiano del Popolo, il giornale ufficiale del Partito Comunista cinese e di fatto la voce del governo di Pechino, che attacca di nuovo e duramente gli studenti in piazza, definendo le loro rivendicazioni “né legali, né ragionevoli” e profetizzando che “la causa dei manifestanti è destinata alla sconfitta”. Parole che fanno pensare che quella delle autorità locali sia stata più un’apertura per temporeggiare che per trattare realmente con i dissidenti, che da parte loro hanno accettato il dialogo ma insistono nel pretendere le dimissioni di Leung Chun-ying. E, oltre a temere nuovi e più decisi attacchi da parte della polizia di Hong Kong, devono ora guardarsi anche da quanti si oppongono alle manifestazioni schierandosi dalla parte della Cina: nelle ultime ore si sono infatti registrati focolai di tensione a un sit-in di manifestanti nella zona di Mong Kok e a una barricata improvvisata a Causeway Bay, dove le forze dell'ordine sono intervenute per separare le opposte fazioni.

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