Televisione
April 16 2018
8 Emmyvinti con la prima stagione e una standing ovation per l’autrice Margaret Atwood, fanno di The Handmaid’s Tale una delle serie cult del 2017. E tanta è l’attesa per la seconda stagione, che vedremo in Italia a partire dal 26 aprile su Tim Vision, a poche ore dalla messa in onda in Usa: tra colpi di scena, nuovi innesti “distopici” e un bel po’ di guest star, a cominciare dalla new entry Marisa Tomei.
Avevamo lasciato Difred in gravidanza: la ritroviamo decisa più che mai a proteggere il suo bambino dalle terribili atrocità del regime di Gilead, lo Stato totalitario, militarizzato e misogino che ha trasformato le donne in oggetti di proprietà del regime, privandole di qualsiasi diritto. Difred, le ancelle e tutti i principali protagonisti saranno costretti definitivamente a combattere o soccombere a questa oscura verità. Ma nella seconda stagione faremo anche la conoscenza delle “colonie”, i territori contaminati dove le cosiddette “non donne” vengono recluse con il solo scopo di eliminare le radiazioni dal terreno: qui, la speranza di vita varia dai sei mesi ad un massimo di due anni. Orrore su orrore. Last but not least, qualcuno lascerà la serie: una delle immagini rilasciate dalla produzione (vedi gallery) mostra infatti le ancelle a un funerale. Chi sarà mai?
Nel cast, che vede come new entry Marisa Tomei (Oscar per My Cousin Vinny, In The Bedroom, The Wrestler, What Women Want) e Clea DuVall (Argo, Veep, American Horror Story) nei panni della moglie di DiGlen, figurano Elisabeth Moss (Mad Men, vincitrice di Emmy e Golden Globe come “Miglior attrice protagonista in una serie drammatica” per la sua interpretazione nella prima stagione), Alexis Bledel (Una mamma per amica, Mad Men, Sin City, vincitrice dell’Emmy come “Miglior attrice guest in una serie drammatica” per l’interpretazione di DiGlen), Ann Dowd (The Leftovers, Masters of Sex, Emmy come “Miglior attrice non protagonista in una serie drammatica” per il lavoro svolto nella prima stagione), Yvonne Strahovski, già protagonista di alcune serie cult degli ultimi anni come Dexter, Chuck e 24: Live another day), Joseph Fiennes (Shakespeare in Love, American Horror Story, Flash Forward, Il mercante di Venezia) e Samira Wiley(Orange is the new black).
“Non abbiamo intenzione di rovinarvi la visione dell’acclamata serie, ma vi sveliamo un piccolo segreto: le colonie sono regioni contaminate degli ex Stati Uniti, prefigurate nella prima stagione, dove la Repubblica di Galaad invia i suoi prigionieri. E sono davvero spaventose”. (Josh Levenson, Trustedreviews).