Grammy Awards: trionfano Harry Styles, Lizzo e Bonnie Raitt. Beyoncé nella storia. Maneskin a secco

Nella notte tra domenica e lunedì si è tenuta, sul palco della Crypto.com Arena di Los Angeles, la 65esima edizione dei Grammy Awards, gli Oscar della Musica, condotti per la terza volta consecutiva da Trevor Noah.

Le quattro categorie più importanti sono state vinte da Harry Styles (Album dell’anno con Harry’s House), Lizzo (Registrazione dell'anno con About Damn Time), Bonnie Raitt (Miglior canzone dell'anno con Just Like That) e Samara Joy (Miglior artista emergente). La giovane cantante jazz newyorkese (appena 23 anni) ha superato a sorpresa i Maneskin, aggiudicandosi anche il Grammy come Miglior album vocal jazz con il raffinato Linger Awhile. Harry Styles, che ha vinto anche i premi come Miglior album vocale pop e Miglior album ingegnerizzato per Harry's House, si è ormai scrollato i trascorsi di ex componente di una boy band ed è a tutti gli effetti l'artista pop maschile più importante di oggi, oltre che promettente attore. Ha stupito tutti la vittoria, nella categoria Miglior canzone dell'anno, di Bonnie Raitt, la baronessa del blues che, a 73 anni, ha trionfato anche nelle categorie Miglior interpretazione americana (Made Up Mind) e Miglior canzone roots americana (Just Like That).

Beyoncé, grazie alla vittoria di 4 "grammofonini" (migliore canzone R&B con Cuff It, miglior registrazione di musica dance-elettrica con Break My Soul, miglior performance R&B tradizionale con Plastic Off the Sofa e miglior album dance-elettronica con Renaissance), benché nessuno di questi sia nei cosiddetti "Big Four", entra nella storia: con 32 premi su 88 nomination, ha superato il direttore d’orchestra ungherese naturalizzato inglese Georg Solti, scomparso nel 1997, che era arrivato a 31 Grammy in carriera. Serata dolceamara per Adele, che ha vinto solamente nella categoria Best pop solo performance con Easy on Me, mentre Kendrick Lamar è sempre più il re del rap con 3 Grammy vinti meritatamente: Miglior album rap con il capolavoro Mr. Morale & the Big Steppers, Miglior performance rap e Miglior canzone rap con The Heart Part 5. Il miglior album rock è Patient number 9 di Ozzy Osbourne, mentre i premi per Miglior performance rock e Miglior canzone rock se li aggiudica Broken Horses di Brandi Carlile. Per quanto riguarda le colonne sonore, Encanto di Disney fa incetta di premi, vincendo tutte e tre le categorie più importanti riservate alle musiche da film.

Qui sotto la lista dei vincitori dei Grammy 2023:

Album dell’anno: Harry’s House, Harry Styles
Registrazione dell’anno: About damn time, Lizzo
Canzone dell’anno: Just like that, Bonnie Raitt
Miglior artista emergente: Samara Joy
Migliore performance pop solista: Easy on me, Adele
Miglior performance di un duo/gruppo pop: Unholy, Sam Smith e Kim Petras
Miglior album rap: Mr Morale & the big steppers, Kendrick Lamar
Miglior album dance/elettronico: Renaissance, Beyonce
Miglior canzone r’n’b’: Cuff it, Beyonce
Miglior album country: A Beautiful time, Willie Nelson
Miglior album pop: Harry’s House, Harry Styles
Miglior album urban: Un verano sin ti, Bad Bunny
Miglior album rock: Patient number 9, Ozzy Osbourne
Miglior performance rock: Broken Horses, Brandi Carlile
Miglior canzone rock: Broken Horses, Brandi Carlile
Miglior performance rap: The Heart part 5, Kendrick Lamar
Miglior canzone rock: The Heart part 5, Kendrick Lamar
Miglior performance rap melodica: Wait for U, Future feat. Drake & Tems
Miglior album r’n’b: Black radio III, Robert Glasper
Miglior performance r’n’b: Hrs & hrs, Muni Long
Miglior performance tradizionale r’n’b: Plastic off the sofa, Beyonce
Miglior disco progressive r’n’b: Gemini Rights, Steve Lacy
Miglior performance di musica alternativa: Chaise longue, Wet leg
Miglior album di musica alternativa: Wet leg, Wet leg
Miglior album pop tradizionale: Higher, Michael Bublé

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