Gordon Parks, storyteller d'America in mostra a Roma

© The Gordon Parks Foundation

Harlem, 1948.


© The Gordon Parks Foundation/Courtesy University of Louisville

La strada per consegnare la benzina, Somerville, Maine, 1944.


© The Gordon Parks Foundation

Uomo che sbuca, Harlem, New York, 1952.


© The Gordon Parks Foundation

American Gothic, Ella Watson, Washington, D.C. 1942


© The Gordon Parks Foundation

Albert Thornton e sua moglie, Mobile, Alabama, 1956.


© The Gordon Parks Foundation

Grandi magazzini, Birmingham, Alabama, 1956.


© The Gordon Parks Foundation

Ingrid Bergman a Stromboli, 1949.


© The Gordon Parks Foundation

Sidney Poitier in A Raisin in the Sun (Un grappolo di sole), New York, 1959.


© The Gordon Parks Foundation

Muhammed Ali, Miami, Florida, 1966.


© The Gordon Parks Foundation

Modelle con taglio di capelli alla garçonne, New York, 1949.


Apre al pubblico il 5 dicembre, presso Palazzo Incontro  a Roma, la mostra Una storia americana. Fotografie di Gordon Parks , la prima importante retrospettiva europea dedicata al lavoro del grande fotografo afroamericano, ospitata nella capitale dopo la tappa milanese della scorsa primavera, presso la Fondazione Forma per la Fotografia, che con la Gordon Parks Foundation  di New York ha lavorato alla sua realizzazione. 


Considerato uno dei fotografi più importanti del ventesimo secolo, Parks è stato un narratore unico e instancabile degli Stati Uniti d'America. Attivo dagli anni '40 fino alla sua morte, nel 2006, quando scomparve 93enne a causa di un cancro, attraverso le sue lenti è stato costantemente alla ricerca di immagini esemplari capaci di raccontare il suo Paese e la propria epoca, la difficoltà di esser nero in un mondo di bianchi, la segregazione, la povertà, i pregiudizi, le battaglie per i diritti civili. 


Uomo dalla personalità eclettica, è stato anche scrittore, musicista, poeta e regista (fu il primo afroamericano a dirigere un film per una major, nel 1969: Ragazzo la tua pelle scotta per la Warner Bros). La sua opera sfugge dunque a semplici catalogazioni: la definizione che forse meglio rende merito alla sua varietà e complessità è quella di storyteller: Parks è stato un raccontatore di storieche, come nellatradizione della storia orale, ha fatto della propria esperienza personale un tramite fondamentale di una narrazione autentica, legata al desiderio di affermare il proprio punto di vista sul mondo e di incidere sulla realtà.


"Le persone che vogliono usare una macchina fotografica devono avere qualcosa in mente,

deve esserci qualcosa che vogliono mostrare, qualcosa che vogliono dire."

Gordon Parks


Nato nel 1912 in una famiglia povera di Fort Scott, in Kansas, acquista la sua prima macchina fotografica al banco dei pegni nel 1937, impara a usarla da autodidatta e dal '41 al '43 entra a far parte del celebre gruppo di fotografi, capitanato da Roy Striker, attivo per la Farm Security Administration , l'ente governativo istituito da Roosevelt per documentare fotograficamente l'economia agricola in trasformazione, negli anni della Grande Depressione. Conclusa questa esperienza, inizia a operare da freelance, alternando il lavoro per riviste di moda (soprattutto Vogue) a progetti di fotogiornalismo. Dopo che un suo reportage su una gang giovanile di Harlem, nel 1948, conosce un grande successo, Parks diventa il primo fotografo e scrittore afroamericano della celebre testata Life , per la quale racconta storie legate al razzismo, alla povertà, alla segregazione; e realizza intensi ritratti di scrittori, attori (nella gallery vediamo Ingrid Bergman e Sidney Poitier) e leader neri emergenti come Muhammed Alì, Malcolm X, Adam Clayton Powell Jr. e Stokely Carmichael.


UNA STORIA AMERICANA. Fotografie di Gordon Parks

Roma, Palazzo Incontro

5 dicembre 2013 – 16 febbraio 2014

a cura di Alessandra Mauro 

La mostra, è promossa dalla Provincia di Roma e dalla Regione Lazio e organizzato da Civita e Contrasto, che ha pubblicato il catalogo  che accompagna la mostra.

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