Giorgio De Chirico, pittore della Metafisica

Keystone /Getty Images

Giorgio De Chirico all'opera nel suo studio romano, 1974


Mondadori Portfolio /Walter Mori

Giorgio de Chirico, Leone e gladiatori, 1927, Olio su tela. The Detroit Institute of Arts, Detroit


Mondadori Portfolio /Walter Mori

De Chirico, Piazza D'Italia, 1910


Keystone Features /Getty Images

Giorgio De Chirico nel suo studio romano, 1974


Mondadori Portfolio /Alfredo Dagli Orti

Giorgio De Chirico, Gladiatori che combattono, 1928


Mondadori Portfolio /Luca Carrà

Giorgio De Chirico, Le muse inquietanti, 1917


 Sasha /Getty Images

Maggio 1929: Louis Marcoussis, Giorgio de Chirico (secondo da sinistra), Maurice Sachs e Moise Kisling fotografati a Londra


Mondadori Portfolio /Walter Mori

Giorgio De Chirico, Le caserme dei marinai, 1914, Norton Gallery and School of Art, West Palm Beach, USA


Mondadori Portfolio /Luca Carrà

Giogio De Chirico, particolare del dipinto che raffigura la parabola evangelica del figliol prodigo. Abbraccio tra il padre (raffigurato come una statua di gesso) e suo figlio, che ha l'aspetto di un manichino.


Mondadori Portfolio /Tony Vaccaro

De Chirico immortalato a Roma nel 1972


Atmosfere sospese, senso di attesa densa di inquietudine. Architetture che si ispirano a Giotto e ai grandi pittori rinascimentali, che spesso si rivelano fragili. Ombre esageratamente lunghe e irreali. Spaesamento. Questi, in sintesi, i tratti fondamentali e inconfondibili dell'arte di GiorgioDe Chirico, genio pittorico e massimo esponente della Metafisica. Da sempre estraneo alle avanguardie, fu il pittore degli spazi architettonici vuoti e silenziosi, dei manichini "contraddizione tra ciò che sembra umano ma non lo è", dei miti reintrpretati in chiave surrealista. Ebbe una vita lunga, 90 anni. E ci ha lasciato un inestimabile patrimonio artistico.

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