Gesticon, la app che trasforma le emoji in gesti

Michele Pansini, radiologo barese di 36 anni, ha sposato una ragazza finlandese e spesso raggiunge la Svizzera per lavoro. Colleghi e congiunti, un po’ come tutti gli stranieri alle prese con l’esuberante espressività nostrana, non capivano il suo perenne gesticolare, lo fraintendevano, cercavano goffamente d’imitarlo. «Di fatto, ne erano affascinati. Mi chiedevano d’insegnargli come comunicare usando questo muto, caratteristico linguaggio» racconta Pansini.

Così è nata l’intuizione di creare le «Gesticon», le emoticon antropomorfe all’italiana: niente faccine, ma un ragazzo digitale con maglia azzurra e scudetto tricolore, che si esprime con l’ausilio di volto e braccia.

Alcune Gesticon

L’idea, complice un’alleanza internazionale con un disegnatore brasiliano conosciuto su internet e con un programmatore finlandese (parente della moglie), è diventata un’applicazione per iPhone dalla valenza doppia: inondare gli amici di chat di nuove buffe amenità e assemblare un’enciclopedia espressa della mimica del Bel Paese. Ogni «gesticon», al momento una trentina in tutto, è accompagnata infatti da divertenti ma accurate, quasi professorali spiegazioni.

«Scritte in italiano e in inglese» dice Pansini: «Il software rileva qual è la lingua dello smartphone e s’imposta in automatico. Abbiamo già registrato migliaia di download negli Stati Uniti, mentre in Italia, per due settimane, siamo stati la app più scaricata nella categoria social network». Segno che agli stranieri piace poter decifrare cosa intendiamo quando muliniamo o accostiamo le dita con vigore, mentre i nostri connazionali non aspettavano altro: possono finalmente gesticolare sul telefonino.

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