"L'intervista" di Manuele Fior, fantascienza emotiva a fumetti

Un'epoca di trasporti automatizzati e vita borghese, quietamente traumatizzata da non meglio definite lotte di un recente passato, ora placida e provinciale.
A turbarla, un movimento giovanile che mette in discussione i valori affettivi e sociali tradizionali, vestito di abiti e acconciature dai motivi ornamentali geometrici con quel tanto di improbabilità da collocarli tecnologicamente nel futuro invece che negli anni del tanto simile "libero amore" novecentesco. A fare la differenza questa volta sarà l'arrivo degli alieni e della telepatia.

Manuele Fior, già pluripremiato per "Cinquemila chilometri al secondo", torna ora con il romanzo a fumetti "L'intervista" , pubblicato da Coconino Press - Fandango . È un'opera che riconferma sia le doti di disegnatore e narratore dell'autore, che il suo interesse per le relazioni sentimentali.

La giovane Dora è ricoverata in una clinica psichiatrica: fa parte di una comunità basata "sul principio di non esclusività emotiva e sessuale" e dice di essere in contatto telepatico con gli alieni, che le parlano tramite segnali luminosi. Il suo terapista Raniero, un medico di mezza età in piena crisi coniugale, sa che c'è del vero in quello che la ragazza dice.

Fior approfondisce le emozioni dinanzi al contatto con quanto è diverso, nuovo, alieno, e come le reazioni di euforia, incredulità e repulsione coinvolgano e stravolgono i rapporti con sé stesso e con gli altri. La storia mette a confronto modelli di relazione sentimentale diversi, le loro ipocrisie e le loro difficoltà, svelandone sapientemente i particolari attraverso sequenze particolarmente riuscite sia fumettisticamente che nel disegno.

Ed è proprio il disegno, sia dei paesaggi che sopratutto della figura e del volto umano, a sorreggere queste sottigliezze. Ogni personaggio è descritto in modo leggermente diverso nel tratto, magari citando grandi artisti del passato, con grande padronanza ma senza virtuosismi fini a loro stessi.
La giovane protagonista in particolare è una sagoma sinuosa e leggermente distorta che cita Klimt: naso, fronte e occhi grandi e prominenti che fanno di lei una figura iconica e lasciano intuire i poteri psichici di cui si farà portavoce. Il protagonista e ancora di più il suo collega, più avanti negli anni, hanno volti ricchi di rughe, rappresentati come reticolati di segni spezzati, sottili e talvolta duri. La moglie di lui è disegnata con segni più morbidi un po' alla Modigliani, a volte quasi cascanti, a rappresentare una bellezza ancora presente ma appesantita e a volte imbruttita, spesso più da smorfie di rifiuto emotivo che dall'età.

Il tratto chiarissimo di Fior è riempito da sfumature delicate e neri profondi, effetti e cancellature che rimandano alla matericità di mine, carboncini, chine e gessetti. Non sappiamo se siamo fisici o digitali, come d'altronde nel racconto non sappiamo se le visioni geometriche o gli scorci di corpi e paesaggi dall'astratto al realistico siano visioni o realtà.

"L'intervista" è un volume brossurato in bianco e nero di 176 pagine. È pubblicato da Coconino Press - Fandango che lo propone a 17,50 Euro.

Nota: tutte le immagini sono copyright di Manuele Fior e Coconino Press - Fandango.

Si ringrazia Nicola D'Agostino per la collaborazione nella stesura dell'articolo.

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