A SINISTRA: Corso Vittorio Emanuele II. Da sempre punto di passaggio privilegiato per la città.
A DESTRA: Gli stessi portici ora colmi di silenzio.
Gianni Berengo Gardin, L'Aquila prima e dopo
A cura di Alessandra Mauro e Suleima Autore per Contrasto
Museo di Roma in Trastevere, 26 settembre - 11 novembre 2012
"La città dell’Aquila prima e dopo il terremoto, in un percorso espositivo che presenta la toccante testimonianza di un grande maestro della fotografia a tre anni dalla tragedia del 6 aprile 2009. Il rapporto tra Gianni Berengo Gardin e L’Aquila risale a 16 anni fa, quando il fotografo aveva immortalato il calore della gente e la straordinaria archittettura della città. Dopo anni di lavoro sul posto, il fotografo è tornato per testimoniare con le proprie fotografie lo stato in cui è ridotta, dopo il terremoto, una città bloccata e ferita, con un centro storico trafitto da impalcature, nascosto da teli e travi, strade una volta brulicanti di suoni e di vita, ora deserte. Oltre alla documentazione delle condizioni in cui L’Aquila versa dopo il sisma, con le sue immagini Berengo Gardin compie un raffronto diretto, duro e inevitabile, tra il prima e il dopo. Un atto doloroso, ma dovuto, nei confronti di chi quotidianamente vive esiliato dalla propria vita, in un tessuto urbano che non lo rappresenta più. Con il suo speciale e classico stile, in linea con la grande tradizione della fotografia impegnata, Berengo Gardin traccia un ritratto sentito, vibrante e come sempre attento, alla realtà sociale di una città ferita che è, divenata il simbolo del nostro paese. “La cosa più impressionante”, racconta il fotografo è “il silenzio che c’è per le strade. Non passa nessuno; non c’è nessuno. Non ci sono i bambini che giocano, le donne che fanno la spesa, la gente che va in ufficio. C’erano solo quattro cani abbandonati che giravano. Ed io, che sono abbastanza vecchio, ricordo a Roma com’era San Lorenzo dopo il bombardamento degli americani. Avevo 14 anni ed era la stessa cosa. I cani randagi che giravano abbandonati per la città, le case puntellate e questo silenzio di morte”. Accompagna la mostra un volume pubblicato da Contrasto e One Group."
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