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June 16 2018
Con le sue fotografie, Folco Quilici è stato in grado di cogliere la bellezza e l’armonia dei luoghi più lontani del pianeta prima che la modernità li contaminasse in modo irreversibile: in occasione di Photofestival 2018, Milano e Fondazione 3M rendono omaggio al grande regista, scrittore e documentarista recentemente scomparso con un’esposizione a Palazzo dei Giureconsulti a Milano che raccoglie i preziosi reportage in bianco e nero realizzati negli anni Sessanta in diverse parti del mondo
La mostra inagura venerdì 8 giugno e sarà visitabile sino al 22 giugno 2018 nei seguenti giorni e orari:
dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18.00
Ad ospitare "Testimone del mondo" le sale di Palazzo Giureconsulti in Piazza Mercanti, 2 a Milano
Scomparso nel febbraio scorso, Folco Quilici è stato un pioniere della documentazione e della divulgazione naturalistica, autore di memorabili reportage giornalistici e affascinanti filmati.
Altrettanto pregevole è la sua attività di fotografo, capace di cogliere la bellezza e l’armonia dei luoghi più lontani del pianeta spesso minacciati dagli aspetti meno nobili della modernità: la mostra milanese è una selezione di queste immagini di viaggio custodite nell'archivio fotografico di Quilici, un autentico giro del mondo che spazia dalle isole della Polinesiafrancese, piene di antiche tradizioni e riti suggestiv a Bangkok, di cui coglie la brulicante e sfuggente vitalità, passando per la Pampaargentina, con le sue forti contraddizioni fra passato e presente, il Congo, il Ciad e il Sahara.
E mantenendo, sempre e comunque, una grande eleganza di fondo, Quilici modifica spesso il suo approccio fotografico, passando dal primo piano di un volto alla ripresa dell’insieme delle scene di gruppo
Nato a Ferrara il 9 aprile del 1930, suo padre, Nello Quilici, era storico e giornalista; la madre, Mimì Buzzacchi, pittrice.
Dopo aver incominciato un'attività di tipo cineamatoriale, Quilici si è specializzato in riprese sottomarine, diventando molto popolare anche al di fuori dei confini nazionali.
Suoi film dedicati al rapporto tra uomo e mare, sono stati distribuiti nel mondo : Sesto Continente (Premio Speciale alla Mostra del Cinema di Venezia del 1954), Ultimo Paradiso (Orso d'Argento al Festival di Berlino del 1956), Tikoyo e il suo pescecane (Premio Unesco per la Cultura del 1961), Oceano (Premio Speciale Festival di Taormina del 1971 e Premio David di Donatello 1972), Fratello Mare (Primo Premio al Festival Internazionale del Cinema Marino, Cartaghena, 1974) e Cacciatori di Navi, 1991 (Premio Umbria Fiction, 1992).
Nel 2006, la rivista Forbes lo ha inserito tra le cento firme più influenti del mondo grazie ai suoi film e ai suoi libri sull'ambiente e sulle culture.
Nel 2008 gli è stato consegnato il Premio “La Navicella d’Oro”, conferitogli dalla Società Geografica Italiana, con la seguente motivazione: "In oltre mezzo secolo di costante attività professionale ha configurato un personale modello di viaggiatore capace di esplorare e testimoniare con persuasivo rigore e poeticità i territori più rilevanti della cultura geografica, storica e artistica della società umana del passato e del presente, pervenendo a risultati stilistico - espressivi di notevolissimo valore e di ampia valenza comunicativa"
È morto a Orvieto il 24 febbraio 2018, all'età di 87 anni, a causadi un ictus