Finanziamenti auto: perché l’Antitrust ha multato le case costruttrici

L’Antitrust italiana ha inflitto un durissimo colpo alle case automobilistiche e più specificatamente alle società finanziarie ad esse legate che si occupano notoriamente di fornire prestiti a chi voglia acquistare un’auto nuova.

L’Autorità per la concorrenza e il mercato ha comminato infatti alle finanziarie in questione una multa da ben 678 milioni di euro, una delle sanzioni più alte mai decretate dalla nostra Antitrust.

La ragione è che questa sorta di banche legate ai marchi automobilistici avrebbero architettato un’intesa, quella che tecnicamente si definisce cartello, per controllare e gestire di comune accordo il mercato dei finanziamenti ai clienti.

Un’intesa illecita che, secondo le risultanze dell’indagine dell’Antitrust, si è sviluppata addirittura tra il 2003 e il 2017 e che, come scrive l’autorità stessa, è stata “funzionale ad alterare le dinamiche concorrenziali nel mercato della vendita di automobili dei gruppi di appartenenza” attraverso finanziamenti erogati appunto da quelle che tecnicamente vengono definite  “captive banks".

Tutte le finanziarie coinvolte

E se vi state chiedendo se il finanziamento che avete preso in questi anni per acquistare la vostra auto nuova abbia subito gli effetti perversi di questo cartello illegale, bene, mettetevi l’anima in pace: al 99% la risposta è sì.

E questo per il semplice fatto che il cartello smascherato dall’Antitrust coinvolgeva sostanzialmente tutti i grandi gruppi automobilistici. A scanso di equivoci però ecco di seguito l’elenco completo di tutte le finanziarie o captive banks multate dall’Autoritrà per la concorrenza e il mercato.

Banca PSA Italia, Banque PSA Finance, Santander Consumer Bank, BMW Bank, BMW, Daimler, Merceds Benz Financial Services Italia, FCA Bank, FCA Italy, CA Consumer Finance, FCE Bank Plc., Ford Motor Company, General Motor Financial Italia, General Motors Company, RCI Banque, Renault S.A., Toyota Financial Services Plc., Toyota Motor Corporation, Volkswagen Bank GmbH, Volkswagen AG., nonché le associazioni di categoria Assofin ed Assilea.

Solo Daimler e Mercedes hanno collaborato

Come spiega dettagliatamente la stessa Antitrust, l’istruttoria, che tecnicamente si è conclusa lo scorso 20 dicembre, ha preso avvio “a seguito della presentazione di una domanda di clemenza da parte delle società Daimler AG e Mercedes Benz Financial Services Italia e si è conclusa accertando l'attuazione di un'intesa unica, complessa e continuata avente ad oggetto lo scambio di informazioni sensibili relative a quantità e prezzi, anche attuali e futuri”.

In considerazione della gravità e della durata dell'infrazione, l'Autorità ha inflitto sanzioni pecuniarie decisamente molto pesanti alle singole finanziarie, per un totale complessivo, come già ricordato, di circa 678 milioni di euro.

L'Autorità ha anche precisato di aver "riconosciuto il beneficio dell'immunità totale dalla sanzione a favore delle società Daimler AG e Mercedes Benz Financial Services Italia SpA” essendo state queste ultime le uniche due società finanziarie ad aver collaborato nell’indagine di smascheramento del cartello. Una collaborazione che ha evitato la singola sanzione che era stata fissata in circa 60 milioni di euro.

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