Fed Cup, Italia 2 Russia 0 nonostante la «Sharpanova»

Altro che finale povera di sussulti, altro che mugugni per la Fed cup snobbata da big incuranti del patriottismo e in cerca di premi consistenti. A restituire emozioni a chi ieri era arrivato al Tc Cagliari rassegnato a uno spettacolo tennistico animato  da predestinate vittime russe e da italiane carnefici decise a portarsi a casa il loro quarto successo, ci ha pensato Roberta Vinci. Con una imprevedibile lotta, lei numero 13 del mondo opposta alla 138 Alexandra Panova, durata ben tre ore e 13 minuti. Dalla quale nonostante il torcicollo, la coscia sinistra dolorante e le energie in riserva, Roberta è uscita vittoriosa: 5/7-7/5-8/6. Imitata , con molta meno fatica da Sara Errani che ha poi battuto la Kromacheva  6/1 – 6/4.

E’ stata eroica  la Vinci a ribaltare un match dove la Panova, 23 anni, esordiente in Fed cup sembrava voler onorare il suo ruolo di giovane supplente della titolare Sharapova:  incarnandosi in un’inedita «Sharpanova». In campo a tratti c’era l’avatar di Maria (senza gridolini per fortuna) ma con gli stessi missili di dritto, i piedi dentro il campo e il rovescio bimane ben piazzato. Nei momenti clou, per fortuna della  renzianamente «spompa» Vinci, dei supporter sardi  e dei loro «ajò Ròbby», sulla terra rossa ricompariva però Alexandra, a disagio sulle palle corte dell’avversaria, incapace di tenere la palla in campo appena lo scambio si prolungava. E soprattutto, col braccino corto sui quattro match point  in suo favore.

Nel primo set quando, la Vinci era avanti per  4 a 2, Maria Sharpanova  ha tolto di mano la racchetta a Alexandra, si è messa in tasca il primo set per 7-5 e ha continuato a tirare bordate fino al 5-2, 40-15, con due match point a disposizione. Mentre la Vinci tutt’altro che rassegnata riprendeva a rimettere in campo la palla, a giocarli è tornata in campo la sprecona Panova che non ha più lasciato il campo, sprecando pure un terzo match-point,  fino al 7-5 nel secondo e 2-0 al terzo della Vinci, che aveva ritrovato il suo drittone e le sue discese a rete. Anche grazie al tifo delle compagne  Karin Knapp e Flavia Pennetta (Errani era già a riscaldarsi) e soprattutto di Francesca Schiavone che con un colpo da maestra, dopo le polemiche per la sua rinuncia alla finale, ieri si è presentata sugli spalti (con una maglietta con la scritta «end», avrà voluto suggerire qualcosa sulla sua carriera?»). Tutto liscio? Magari. Perchè  a quel punto Roberta ha di nuovo perso la strada e dall’altra parte è tornata in campo Sharpanova che si è issata fino a 5-4 con un quarto match-point a disposizione, giocato (e risprecato) però dalla Panova. Sharpanova ha provato pure a riprendere in mano la situazione ma a questo punto la Vinci rianimata ai cambi campo da provvidenziali massaggi alle gambe era lanciata: 8-6 al terzo, al secondo match point disponibile: «Sono stata brava, ho salvato quattro match point» ha chiarito la Vinci in conferenza stampa «questa partita l’ho vinta col cuore, perché sicuramente a tennis non ho giocato bene». Italia 2 Russia 0. Domattina si ricomincia con Errani- Panova. Sperando che Maria se ne resti  a casa.

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